Rating pubblico, la Campania fra le prime della classe
29 Ottobre 2018“Eccellente” all’Emilia-Romagna non fa notizia, stesso discorso per il “very good” di Lombardia e Toscana, ma che alla Campania (punteggio 63) sia toccato un ottimo “good” subito dopo il Piemonte (punteggio 69) e prima del Veneto (punteggio 62) non può non sorprendere piacevolmente.
Gli aridi numeri di una classifica non rendono e non possono rendere la complessità di un fenomeno ma, intanto, il quinto posto nell’apposita graduatoria stilata dalla Fondazione Etica, prima di regioni ben più celebrate (Marche, Umbria, Veneto, con buona pace di Zaia, Liguria) può, innanzitutto essere considerato come un più che positivo segnale di riscatto e d’inversione di tendenza per un territorio, qual è quello campano, che se un tempo fu felix ora certamente lo è molto di meno e, segnatamente in certe aree ad alta densità delinquenziale, non lo è affatto.
Il presidente della Giunta regionale, Vincenzo De luca, può piacere o non piacere. Magari risultare folcloristico in certe sue esternazioni che risultano manna dal cielo per Crozza. Resta il fatto che, mentre in tante classifiche (vivibilità, ambiente, criminalità etc) la Campania veleggia, malinconicamente, agli ultimi posti, in quella che guarda alla valutazione qualitativa delle amministrazioni regionali italiane a statuto ordinario, la Regione, guidata dall’ex sindaco di Salerno, si porta nelle zone alte della graduatoria.
E’ un buon punto di partenza per poter dire che le cose possono cambiare anche in altri settori. Un segnale sicuro di riscatto per i, sino ad oggi, vituperati dirigenti e funzionari che hanno contribuito al risultato.
E, se poi ci toccherà sentire da Crozza-De Luca che la Regione Campania l’ha inventata lui, ci può stare anche quello.