Riabilitazione, la protesta ottiene il primo frutto
23 Luglio 2021La protesta delle lavoratrici e dei lavoratori sostenuta da FP CGIL e CISL FP ha bloccato il previsto incontro di questa mattina tra la Regione Campania e le associazioni datoriali della riabilitazione che vedeva in discussione la rideterminazione delle tariffe nel settore.
Come era prevedibile, la Regione Campania aveva annullato la riunione con il sindacato prevista per il 20 Luglio sullo stesso argomento ma aveva mantenuto in piedi quella con i datori di lavoro per presentare la proposta di aumento indiscriminato del 4% medio delle tariffe sulle prestazioni.
Una proposta che il sindacato boccia totalmente dato atto che, ancora una volta, attraverso questo sistema si premiano i datori di lavoro che applicano contratti collettivi di lavoro con stipendi al ribasso (e molte più ore di lavoro all’anno per singolo lavoratore) e che, in tal modo, non garantiscono la stessa qualità sulle prestazioni che garantisce il CCNL della sanità privata.
Non sono mancati momenti di tensione, specialmente quando le Forze dell’Ordine hanno impedito a lavoratrici e lavoratori di entrare all’interno della struttura regionale (Isola C3). Ma la determinazione delle Organizzazioni Sindacali ha fatto in modo che il previsto incontro tra Regione e datori di lavoro venisse annullato prima che cominciasse.
FP CGIL e CISL FP, come già fatto alcuni giorni fa, chiederanno ancora una volta alla Regione Campania di dare seguito al verbale del 6 Luglio e, quindi, di convocare il sindacato prima dell’incontro con i datori di lavoro. E vigileranno su eventuali colpi di coda della pevista riunione odierna organizzando altri presìdi, ove mai il sindacato non venisse convocato, per impedire nuovamente che Regione e associazioni datoriali possano incontrarsi prima di aver concluso il percorso di trattativa con FP CGIL e CISL FP.
“La Regione Campania – dicono D’Acunto e Imparato – deve dire chiaramente da che parte sta: se dalla parte dei lavoratori del settore e dei pazienti oppure dalla parte di alcuni imprenditori che lucrano smisuratamente risorse pubbliche su portatori di handicap, pazienti e lavoratori stessi”.