Riabilitazione Nocera, pazienti senza assistenza: una malastoria infinita
2 Ottobre 2022Continua senza sosta la querelle nata tra Villa dei Fiori di Nocera Inferiore e il Distretto sanitario dell’Asl Salerno sulle cure riabilitative negate a bambini ed anziani nell’Agro nocerino sarnese.
Sulla vicenda interviene anche Enrico D’Angelo, neurologo e medico di base che, raccogliendo le sollecitazioni delle famiglie dei pazienti rimasti senza cure, ha inviato una dura lettera alla responsabile riabilitazione del Asl di Salerno annunciando anche che sottoporrà il caso all’Ordine dei medici.
“Leggo in questi giorni sulla stampa – scrive – cose che non avrei mai voluto leggere. E mi rifiuto di accettarlo. Leggo di centinaia di disabili gravi e gravissimi, molti bambini e anziani, che sono senza le cure di cui hanno bisogno. Leggo di commissioni mediche che dovrebbero valutare le condizioni dei malati disabili ricoverati per decidere cosa è meglio per loro, e che invece predispongono il loro passaggio a strutture che mai sarebbero in grado di curarli”.
Il riferimento è alla commissione del Distretto sanitario di Nocera Inferiore che sta valutando i pazienti disabili ricoverati prefigurando per molti di loro il passaggio in RSA. “Leggo – osserva D’Angelo – che agisce in modo illegittimo e violando le norme, con effetti devastanti per i malati e le loro famiglie”.
“La commissione è illegittima – aggiunge – perché formata da tre persone invece che da sette, e perché a valutare malati neurologici invece di un neurologo c’è una fisiatra, che vengono ignorate delibere in vigore (la 482), che si rifiuta di dialogare con l’équipe che ha in cura i malati e perfino con i familiari, che attribuisce piani di due mesi quando il minimo è di sei mesi. Ma soprattutto che ‘condanna’ pazienti gravissimi mandandoli in RSA.
Il medico nocerino riprende il caso, di cui hanno parlato i giornali, di un paziente con malattie estremamente pesanti, (cieco, pluriminorato, epilettico etc.) che secondo la commissione potrà essere tolto alla struttura dove è in cura e mandato, appunto, in una RSA. “A valutarlo – scrive ancora D’Angelo – è stato una fisiatra. Come se io, neurologo, avessi dovuto decidere il futuro di un malato ortopedico. È impensabile. Da neurologo le dico che a quel paziente, con quelle patologie, in RSA non verrebbe garantito nessuno dei Livelli essenziali di assistenza a cui ha diritto. Che sarebbe senza speranze”. “Per me – continua – tutto questo è insostenibile. Ecco perché mi rivolgerò all’Ordine dei medici. Ecco perché mi rivolgo a Lei, come responsabile della Riabilitazione dell’Asl, per chiedere quale sia la Sua opinione su questi fatti, se ritenga plausibile trasferire malati neurologici gravissimi in RSA dove sarebbero, appunto, condannati sulla base della valutazione di una fisiatra”. “lo faccio – conclude – perché ho giurato di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica e di promuovere l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute. È il giuramento di Ippocrate. Un giuramento che hanno fatto tutti i medici. Non tutti, però, se lo ricordano.