Riabilitazione Salerno, Fp Cgil: non al trasferimento del presidio senza certezze
20 Maggio 2024Tutelare la Riabilitazione e sospendere il trasferimento della stessa dal presidio “Giovanni da Procida” all’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno fino a quando non avverrà un avvio certo dei lavori. Per questo, la Fp Cgil, attraverso una nota a firma del segretario generale Antonio Capezzuto e della RSU aziendale (Maiorino, Naddeo, Ardia, Sicignano, Nocerino, Lanzara, Sessa, Finamore) ha chiesto un incontro urgente con la Direzione strategica, il direttore medico di Presidio ed il medico competente.
Considerato il susseguirsi di più circolari interne relative al trasferimento delle attività dal “da Procida” presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria salernitana tra cui l’ultima che prevede il trasferimento da venerdì, 24 maggio,
questa Organizzazione sindacale chiede di conoscere tempi certi per l’avvio dei lavori
del nuovo Polo riabilitativo. In mancanza dell’avvio degli stessi, chiede di mantenere operative le attività presso il “da Procida” così da garantire la continuità assistenziale ai pazienti bisognosi di cure riabilitative, a partire da coloro che sarebbero impossibilitati all’utilizzo della piscina di idrokinesiterapia – affermano i dirigenti sindacali.
Sarebbe gravissimo se in mancanza di un avvio imminente dei lavori venisse compiuto un trasferimento all’Azienda “Ruggi d’Aragona” della Riabilitazione, in ambienti logisticamente ridotti così come già denunciato più volte da questa Organizzazione sindacale, sia per posti letto in diminuzione che per la chiusura della piscina per le terapie in acqua. Tutto questo comporterebbe un danno per i pazienti del territorio salernitano, un ulteriore aumento della riabilitazione verso il privato convenzionato e il privato, ad esclusivo accesso di chi può permettersi cure a pagamento. Si ricorda che la proposta aziendale ha previsto un taglio netto dei posti letto riducendoli solo a 10 con 4/5 in DH. È stato riservato alla Riabilitazione Codice 56 un reparto
piccolo, inadeguato, con una palestra insufficiente per le attività’ da svolgere in una riabilitazione in fase subacuta. Un reparto che non garantisce purtroppo spazi adeguati né ai pazienti né ai lavoratori – aggiungono.
E concludono: La nostra proposta per compensare la carenza di spazi era quella di assegnare, in aggiunta almeno un altro locale, come ad esempio l’aula Farfalla (attualmente usata come deposito) o parte dei locali attigui al DH Centro trapianti destinati ad un’associazione, mai vista in opera.