Riappropriarsi dell’udito
13 Novembre 2019Permangono resistenze nell’utilizzo di protesi acustiche, ma intanto il problema dell’ipoacusia coinvolge oltre 7 milioni di italiani. Saranno oltre 8 milioni nel 2025.
Sono 7,3 milioni gli italiani che soffrono di ipoacusia, cioè il 12% della popolazione. Sono aumentati del 4,8% tra il 2012 e il 2018. Di più tra gli over 80 (+12,2% nello stesso periodo) e tra le persone nella fascia d’età 46-60 anni (+9,8%). Si può stimare che nel 2025 il numero di persone con un calo uditivo autodiagnosticato saranno 8 milioni e che diventeranno tra i 10 e gli 11 milioni nel 2050.
Alcuni disturbi dell’udito appaiono molto diffusi. Al 54,7% degli italiani capita di chiedere alle persone di ripetere ciò che hanno appena detto, il 45,5% ha difficoltà a percepire le voci sussurrate, per il 26,9% è difficile ascoltare i programmi alla tv o alla radio. Queste situazioni hanno un impatto sugli aspetti relazionali, sia in famiglia che al lavoro, e determinano una percezione di insicurezza nel 39,3% dei casi. È quanto emerge da una ricerca realizzata dal Censis con il contributo non condizionante di Confindustria dispositivi medici.
Solo il 29,5% degli italiani che soffrono di problemi di ipoacusia utilizza una protesi acustica. Ma con l’81% degli utilizzatori di protesi acustiche che si dichiara molto o abbastanza soddisfatto (+11% rispetto al 2012), l’Italia si colloca ai vertici europei nella graduatoria di gradimento complessivo, seconda solo alla Francia (82%), ma al primo posto come gradimento da parte di coloro che si sono avvalsi del rimborso previsto dal Sistema sanitario nazionale (86%). Per le persone che utilizzano una protesi sono migliorati diversi ambiti della propria vita: la capacità di comunicare (78%), il senso di sicurezza (74%), le relazioni familiari (73%), la vita sociale (73%), la salute mentale (72%), la fiducia in se stessi (69%), il senso di indipendenza (68%), le relazioni professionali (67%). L’85% degli utilizzatori si sente più sicuro a guidare e ad affrontare il traffico. E solo il 6% dei possessori afferma di non utilizzare il proprio dispositivo.
La soddisfazione espressa dagli utilizzatori di protesi è molto elevata. Riguarda la professionalità dell’audioprotesista (86%), le caratteristiche del prodotto e la qualità del servizio di prova (86%), il counseling (85%), l’efficacia complessiva in termini di miglioramento dell’udito, come la chiarezza percepita del suono (83%). Anche nella popolazione generale sono importanti gli aspetti di comfort e innovazione, come poter disporre di un apparecchio poco visibile (38,5%), di una tecnologia innovativa (il 33,4% vorrebbe uno strumento all’avanguardia), mentre per il 28,8% è importante la facilità e l’autonomia di utilizzo. Il 32,3% riconosce l’importanza dei controlli medici periodici.