Rischio Covid operatori sanità, premialità in alto mare

Ieri l’altro si è tenuta una riunione in video con la Regione Campania sulla cosiddetta “premialità” destinata agli operatori della sanità campana esposti al rischio Covid-19.

Lorenzo Medici

Abbiamo motivo di ritenere che ci siamo trovati di fronte all’ennesimo bluff comunicativo del presidente De Luca che, nella sua diretta facebook, aveva annunciato che era un dovere morale riconoscere al personale sanitario una premialità per il loro impegno nel contrasto al covid-19, rischiando la vita ogni santo giorno.

La dichiarazione del presidente è di alto valore morale ed è condivisibile, peccato che la realtà dei fatti, allo stato è tutt’altra cosa!

Infatti la proposta di utilizzare i fondi dell’articolo 1 del decreto legge numero 18 del 2020 non sta né in cielo né in terra, in quanto quei fondi sono destinati dal legislatore per finanziare lo straordinario disagio e tutto il sistema indennitario che, pertanto, nessuno deve poter utilizzare per fini diversi così come sostenuto da Cgil, Cisl e Uil in una nota ufficiale.

È del tutto inaccettabile che rispetto al roboante annuncio fatto dal presidente non ci siano fondi di bilancio per finanziare l’accordo!

La Cisl Fp ritiene che i presupposti veri per raggiungere un accordo serio e di alto valore morale debba passare attraverso tre punti fondamentali: individuare risorse per un valore non inferiore a 38-40 milioni di euro; garantire la copertura di tutta la platea di professionisti del Sistema sanitario regionale, seppur con valori differenziati in tre fasce economiche; comprendere nella platea tutto il personale precario a qualsiasi titolo in servizio nel Sistema sanitario campano.

Senza queste condizioni, che auspichiamo si possano raggiungere, significherebbe trovarsi di fronte alla solita farsa istituzionale che i più di 40mila operatori della sanità regionale non meritano!

*Segretario generale Cisl-Fp Campania