Risk management al Cardarelli
13 Gennaio 2019Al Cardarelli la sede nazionale della Scuola per la gestione del rischio clinico. Martedì 15 e mercoledì 16 gennaio 2019 Aula Moriello, Padiglione N.
Un appuntamento per presentare un polo formativo destinato ai professionisti che saranno impegnati nella gestione del rischio clinico. Il Cardarelli di Napoli sarà sede, infatti, della “School of clinical risk management”, vale a dire della Scuola che si occupa di formare i professionisti della sanità. L’evento di presentazione del progetto è fissato per martedì 15 e mercoledì 16 gennaio: una due giorni durante la quale si terranno autorevoli presentazioni, masterclass e tavole rotonde che serviranno a gettare le basi per l’avvio di un percorso che proseguirà durante l’anno, sulla base di tappe prestabilite.
A sostenere sotto il profilo scientifico e didattico la Scuola sarà l’associazione “Hospital & Clinical Risk Managers”, che racchiude medici chirurghi specialisti, liberi professionisti, ricercatori, dottorandi, ingegneri, avvocati, assistenti in formazione specialistica e molte altre figure professionali che caratterizzano l’ambito sanitario. L’associazione, riconosciuta a livello internazionale, si prefigge esclusivamente scopi scientifici e culturali, per supportare, implementare e coordinare l’azione degli operatori sanitari impegnati, per ruolo o funzione aziendale, nella realizzazione di politiche di qualità e sicurezza delle cure e delle strutture in cui le cure sono erogate.
L’obiettivo è dunque quello di fare la propria parte nella ricerca di una sanità che sia sempre più d’eccellenza, grazie ad iniziative che valorizzando la gestione del rischio in sanità possano migliorare l’offerta di salute. Gli ambiti di azione sono i più vari: si va dalla didattica e l’accreditamento formativo alla pubblicazione degli atti di incontri scientifici, pubblicazione di articoli su riviste nazionali e internazionali e l’edizione di giornali e riviste tecniche e scientifiche di settore. Ma cosa si intende per clinical risk management? Semplificando: è la scienza che in maniera “proattiva” previene e riduce il rischio clinico.
Essere proattivi significa lavorare con il supporto di metodologie e strumenti utili a percepire in anticipo i problemi e i cambiamenti, così da pianificare efficacemente le azioni da mettere in campo. E’ proprio in tal senso, dal marzo 2017 la Regione Campania ha istituito per decreto il “Gruppo analisi eventi sentinella e monitoraggio dei piani di miglioramento”, che coordina e raccoglie tutti i dati delle singole Aziende dotate anch’esse – ognuna – della funzione di gestione del rischio clinico e di un referente. Creando, di fatto, una rete regionale.
L’evento inaugurale prevede due giorni di lavori: La giornata di martedì 15 gennaio sarà aperta con un’intervento introduttivo del prof. Enrico Coscioni e si articolerà in sei master class e due focus, declinati rispettivamente in due sottogruppi, che partendo dalle tradizionali teorie regionali e neoclassiche della crescita urbana e dello sviluppo, si muoveranno seguendo le teorie dell’umanizzazione delle cure per tutti i cittadini/pazienti.
L’obiettivo è la centralità della sanità pubblica con i concetti della prevenzione come item di riferimento per la riduzione dell’incidenza delle malattie cronico degenerative, la valorizzazione dei concetti di mobilità attiva e passiva, dell’impatto dei contenziosi assicurativi per tutte le richieste di risarcimento da malpractice, dell’insieme degli standard da rispettare per tutte le forme di accreditamento all’eccellenza e per finire del monitoraggio delle performance che devono vedere il cittadino/paziente come riferimento principe dei risultati di qualsiasi piano di miglioramento.
Nella giornata di mercoledì 16 gennaio si terrà la presentazione della “School of clinical risk management” e dell’offerta formativa 2019-2020. Seguiranno due Lectio Magistralis: Percorsi Diagnostico-Terapeutici-Assistenziali come applicazione della patient safety nel territorio (Rosario Mete Presidente CARD Lazio) e La Responsabilità Professionale e la Sicurezza delle Cure (Federico Gelli, autore delle Legge 24/2017) e la discussione finale tra Alberto Firenze (Presidente Nazionale Associazione HCRM – Hospital & Clinical Risk Managers) e Filippo Anelli Presidente FNOMCEO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri). Le conclusioni saranno affidate al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. All’evento è invitata anche la Ministra della Salute Giulia Grillo.
«Fin dall’insediamento della direzione strategica abbiamo introdotto, in linea con gli indirizzi del governo regionale, tanti protocolli e tante iniziative – spiega il direttore generale Ciro Verdoliva – perché è fondamentale riconoscere i primi sintomi di malfunzionamento in ogni processo assistenziale, soprattutto in un’Azienda che ha il compito di “garantire salute”, facendo in modo che eventuali campanelli d’allarme siano affrontati prontamente, prima che si produca un danno al paziente.
Anzi, la conoscenza e l’attuazione di protocolli e procedure correlate al rischio clinico consente anche di preservare gli operatori sanitari e l’Azienda stessa da possibili rischi di contenzioso. Inoltre, l’interfaccia tra le Aziende ed il Governo regionale rende più semplice la realizzazione dell’intento principale del Legislatore, finalizzato a garantire non solo il “diritto alla salute”, ma la qualità delle prestazioni sanitarie nel complesso sistema che ne è alla base». Sulla stessa linea il prof. Alberto Firenze, Presidente di Hcrm (Hospital & Clinical Risk Managers). «Gli errori – dice – fanno parte della natura dell’uomo e da questo punto di vista sono da ritenersi inevitabili. Questo per non può consentire di adagiarsi perché è evidente che gli errori sono spesso favoriti da “fattori contribuenti” di tipo organizzativo, sui quali si può e si deve lavorare. Bisogna rimuovere questi fattori, diminuendo la probabilità che un errore si verifichi.
La società scientifica Hcrm è un luogo di pensiero comune e di interscambio culturale che amplifica il pensiero della prevenzione degli errori grazie allo scambio di esperienze, idee, iniziative che hanno un minimo comune denominatore: la sicurezza delle cure. L’altro versante è quello di creare e fortificare una vera e propria cultura della prevenzione degli errori, che cominci anche a fare presa nelle nuove generazioni di medici che giungano pronte al letto del malato, a sviluppare una cultura della sicurezza oltre che della salute perché non c’è l’una senza l’altra. Ecco perché il nome della società racchiude in se il concetto del dove, “l’hospital”; del cosa, “il clinical” e del come, “il management”».