Risonanza per domani? No, per do-mai
4 Giugno 2019Prestazioni negate, per cui, se si ha urgenza di effettuarle, non resta da fare altro che mettere mano al portafoglio e…pagare. Ovviamente se si può.
Come evento eccezionale i pediatri di famiglia hanno lavorato anche nel periodo pasquale. Ma proviamo a cercare un pediatra o un medico di famiglia in un fine settimana primaverile o estivo e scopriamo che sono merce rara.
Rara quanto la sanità territoriale. Dovrebbe essere attiva e operativa tutti i giorni dell’anno, di mattina e di pomeriggio, perché deve occuparsi di prevenzione (obiettivo facilmente risolvibile visto che per anni e anni si è fatto troppo poco su questo fronte e i numeri sul territorio cittadino sono preceduti dal mortificante segno meno) ma soprattutto della salute dei cittadini. Bene, andando il sabato o la domenica in un Distretto Sanitario – salvo la propagandata “prevenzione” – si corre il rischio di trovare cancelli e portoni chiusi. Signori è il week end!!
Giusto perché il sabato e la domenica non ci si ammala. Non c’è bisogno di analisi, di tac, di risonanze, di visite specialistiche. Questo tourbillon assistenziale viene garantito sul territorio quasi esclusivamente dal lunedì al venerdì. Chi sta male nei fine settimana vada in ospedale. Se tanto mi dà tanto, non stupiamoci più delle ore di attesa nei pronto soccorso e delle barelle in corsia. Quel simpatico sognatore del governatore De Luca ricorda spesso che quest’anno diventeremo la terza Regione italiana per assistenza sanitaria. Subito dopo saremo addirittura i primi.
Nel Distretto 24 (che si occupa di Chiaia, Posillipo, San Ferdinando) mercoledì sarà chiuso l’ufficio ticket. Non è un problema perché accanto a quello sportello affidato alla signora Emilia (?) c’è un apparecchio che gli addetti ai lavori chiamano “totem”. Una macchina per pagare il ticket. C’è, ma sul suo schermo campeggia un cartello scritto a penna: Guasto. Se il ticket è un problema – fino a un certo punto perché qualcuno può consigliare: vada a pagarlo in farmacia o al presidio del Corso – spesso non va meglio con le prenotazioni. A fine maggio, venerdì 31 per la precisione, si prende il numerino e si aspetta, si aspetta e si aspetta. Dalle 10 alle 12 giusto per conoscere giorno e ora per un elettrocardiogramma e per una radiografia. Guai ad andare con una richiesta più precisa (di un urologo ospedaliero) che il medico di famiglia ha trascritto sulla classica impegnativa: “Risonanza magnetica multiparametrica della prostata con valutazione pirads”. Èil 3 giugno. Sono circa le 12, senza grande attesa si raggiunge l’addetto alle prenotazioni. Pochi attimi e il computer dà la risposta: domani mattina al Corso Vittorio Emanuele. Evviva.
Domani? Ma è proprio la stessa risonanza multiparametrica prenotata da lì a tre giorni presso un centro convenzionato – toh! Oltretutto, la prestazione prenotata nel centro convenzionato al momento è nel freezer (esaurimento budget) e nessuno ce l’ha riferito. “Legga – ribatte il solerto addetto – la prenotazione, la fa direttamente il computer, non ci possono essere errori. Se ha dubbi vada al Corso a chiedere”….>.
Nel piano meno uno del presidio del Corso Vittorio Emanuele funziona da oltre un mese una risonanza magnetica. E qui la musica cambia. Uno specialista chiarisce che c’è un solo anestesista che, sorpresa delle sorprese, il lunedì e il martedì anche di pomeriggio fa effettuare accertamenti con liquido di contrasto. Ma alle signore che potrebbero avere problemi oncologici al seno. E i maschietti se hanno bisogno di una risonanza multiparametrica alla prostata? “No, quella al momento non la facciamo. Però, senza liquido di contrasto, eseguiamo la risonanza dell’addome inferiore e dello scavo pelvico…”
La conclusione è scontata. Qualche centinaio di euro in un centro privato, che aspetta il paziente con tanto di elettrocardiogramma, radiografia del torace, analisi del sangue, e una mini cura con bentelan, zirtec e ranidil per evitare allergie. Intanto ascoltiamo gli appassionati interventi del presidente della giunta regionale. “Quest’anno la sanità della Campania – assicura Vincenzo De Luca – sarà fra le prime tre in Italia, subito dopo saliremo sul punto più alto del podio”. Beato chi ci crede.