Ristrutturazione ex “Hotel Delfino”, nuova gestione e nuovi… interrogativi

Ristrutturazione ex “Hotel Delfino”, nuova gestione e nuovi… interrogativi

6 Agosto 2024 Off Di Gaetano Milone

Realizzato intorno agli anni settanta del secolo scorso da una società olandese è stato da sempre considerato uno dei più belli alberghi quattro stelle della costa massese del Golfo di Napoli.

 Stiamo parlando dell’hotel Delfino, a ridosso di Punta San Lorenzo, con affaccio difronte all’isola di Capri. 

Poco prima del covid la vendita ad una famosa società di immobiliaristi napoletani, si parla di cifre intorno ai trenta cinque milioni di euro. E poi i lavori di ristrutturazione,  giorno e notte, senza soluzione di continuità.

 Opere di sventramento, dell’intera struttura, nuovi vani, a detta di molti, nuova piscina. 

Ed ancora, ciliegina sulla torta, una galleria nella roccia per collegare tutta la struttura ad una piattaforma a ridosso delle incantevoli e pulitissime acque marine. 

Lavori, soprattutto quelli di trivellazione della roccia calcarea realizzati nel “silenzio” dei vicini, preoccupati da continue vibrazioni, ma coinvolti  come mano d’opera, con ditte locali (soprattutto nello smaltimento dei materiali di demolizione) . 

La struttura alberghiera vista dal mare  o dalla sovrastante strada via Nastro D’oro, si mostra completamente trasformata, anche se  ancora con anditi e coperture varie.

 Molte le segnalazioni “verbali” di ambientalisti, semplici cittadini e diportisti nautici, che affollano in questo periodo la costa lubrense, “sotto osservazione” dai “mercanti del tempio” dell’Area Marina Protetta, pronti a fornire a pagamento, boe di ormeggio, in quell’angolo di paradiso ancora incontaminato e, location d’eccezione, per ospiti super danarosi. 

 Di inaugurazione della nuova struttura alberghiera e se cambierà nome, ancora non se ne parla, così come della quantità, certamente migliorativa, dei cambiamenti effettuati. 

Restano in piedi, invece, tutti gli interrogativi dei semplici mortali, così come per l’isolotto dell’Isca, sulle autorizzazioni per l’effettuazione di lavori di completa trasformazione urbanistica di preesistenti manufatti in zona a grande tutela ambientale, su suolo, in parte, probabilmente demaniale.