Romeo Improta, la forza di volontà è il sale della vita
2 Giugno 2022Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un professionista immerso appieno nel mondo dello sport: Romeo Improta.
Laureato con 110 e lode in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia. Dall’agosto 2021 componente dello staff sanitario dell’ASD Mondragone, squadra di eccellenza campana.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Il mio comportamento nei confronti della situazione legata al Covid-19 è variato molto con il passare dei mesi. Inizialmente c’era una situazione di terrore legata soprattutto alla pericolosità della pandemia, che nessuno aveva mai avuto modo di affrontare prima d’ora.
Quello che più creava timore era la quasi totale assenza di strumenti con cui proteggersi. Era come camminare nel buio.
Con il passare dei mesi si ha avuto modo di studiare il comportamento del virus e di adottare contromisure efficaci che ne limitassero la diffusione.
Sono arrivati i vaccini; terapie sempre più efficaci sono state messe in pratica; non ultimo, la NON scarsità dei dispositivi di protezione individuali.
Tutto ciò ha permesso un graduale ritorno ad una pseudo-normalità, anche nel mondo dello sport, che caratterizza le vite di noi addetti ai lavori.
Oggi la situazione viene affrontata con una ben cauta leggerezza, che non significa essere sprovveduti o poco attenti. Tuttavia il timore di un possibile contagio è sempre presente. Nel calcio dove si ha una gestione di un gruppo composto da oltre trenta persone, le misure restrittive non sono cosi semplici da attuare specie perché si tratta di uno sport collettivo e di contatto!
Detto ciò, nel nostro quotidiano, le stesse severe misure restrittive costituiscono uno dei pochi modi per tutelare la salute di tutti, specie per i soggetti più fragili.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Nel caso specifico del calcio dilettantistico si è creato un caos non di poco conto.
Molte società sono scomparse. Molti tesserati (calciatori, allenatori, vari componenti) si sono trovati senza un impiego, ed in molti casi, senza un equo indennizzo, essendo il calcio dilettantistico non adeguatamente regolamentato in materia di contratti.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Credo che la volontà sia il sale della vita, in ogni cosa che facciamo.
Certo le doti personali ed attitudine sono cose importanti che sanciscono il saper far bene una cosa. Ma non basta.
C’è poi la volontà. Il desiderio di voler fare una cosa, associata a degli obbiettivi, permettono che si vada oltre tutti i vari ostacoli che la vita ci mette davanti.
Non ultimo nella vita serve passione per ciò che si fa, a prescindere dallo sport. Credo che questa sia la “ricetta” giusta per il raggiungimento di qualsivoglia obbiettivo.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Di impegnarsi. Di metterci cuore in quello che si fa. Che sia una terza categoria o una massima serie. Mettete il cuore. Impegnatevi. Cadete. Rialzatevi. Ma soprattutto, divertitevi.