Rsa, fuori legge il 17% delle strutture
16 Aprile 2020Lo rivela un indagine condotta dal Nucleo antisofisticazione dei carabinieri condotta sulle residenze sanitarie assistite che ospitano anziani.
Le case di riposo per anziani sono risultate un po’ il ventre molle del sistema assistenziale nazionale rispetto all’emergenza determinata dal Covid-19. E questo non solo per l’età avanzata degli ospiti che, notoriamente, offre meno resistenza all’aggressione del virus ma anche per le irregolarità organizzative e strutturali delle residenze per anziani. Per non parlare degli scandali, a rilevanza penale, che stanno interessando non poche strutture di questo tipo presenti in Lombardia. Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus infatti, su oltre 600 residenze sanitarie assistite, centri di riabilitazione e lungodegenza e case di riposo controllati dai carabinieri del Nas, il 17% presentava irregolarità relative alla gestione delle procedure e degli spazi riservati a possibili casi di positività da Covid-19 o alla formazione di operatori e la dotazione di dispositivi protettivi.
Nelle 104 strutture non in regola, 61 persone sono state denunciate e 157 sanzionante. A causa delle gravi carenze sono state sospese o chiuse 15 attività ricettive, mentre i pazienti sono stati trasferiti in altri centri.
Tra gli interventi più significativi, quelli nelle strutture di Taranto, Campobasso, Perugia, Reggio Calabria, Napoli, Roma, Cosenza, Udine e Torino. Complessivamente, dall’inizio dell’anno i Nas hanno eseguito controlli in 918 centri, di cui 183 sono risultate irregolari, circa il 20%.