“Ruggi”, a difesa della sanità pubblica: venerdì sit-in di protesta della Cgil
10 Maggio 2023La Fp Cgil Salerno, la Cgil Salerno e il Sindacato Pensionati, organizzano per, venerdì 12 maggio, davanti all’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, a partire dalle 9.30, un presidio per la difesa del sistema sanitario pubblico.
“La CGIL salernitana ha avviato sul territorio una mobilitazione a sostegno e difesa della sanità pubblica. Una serie di presidi già avviati presso la sede Asl di via Nizza e presso il Comune di Battipaglia, che vedranno quale ulteriore tappa quella di venerdì 12 al ‘Ruggi’. Diverse sono le criticità da affrontare, a partire dalla lunghe liste di attesa, l’affanno in cui versa il Pronto soccorso cittadino sottoposto a duro stress dalla mancanza di una rete territoriale che possa decongestionare i tanti afflussi che ogni giorno provengono da tutto il territorio provinciale. É necessario avviare un dialogo con le aziende affinché si giunga a soluzioni immediate e che portino risultati tangibili ai cittadini e risposte agli operatori sanitari, duramente sottoposti a ingenti carichi di lavoro. Chiederemo all’Azienda di procedere con l’ulteriore assunzione di Oss, infermieri, tecnici di laboratorio, fisioterapisti e logopedisti. É necessario investire in nuovo personale per garantire servizi di qualità alla cittadinanza e per lo smaltimento delle lunghe liste d’attesa. Allo stesso tempo é necessario procedere alla stabilizzazione del personale precario in possesso dei requisiti di legge e alla conclusione delle procedure per l’attribuzione degli Incarichi di funzione, affinché si giunga ad una giusta valorizzazione delle professionalità, individuando specifiche competenze e responsabilità” – dichiara il segretario generale della Fp Cgil Salerno Antonio Capezzuto.
“Continueremo la mobilitazione e il confronto con le Aziende perché investire nel servizio sanitario pubblico é l’unica strada per garantire l’assistenza ai cittadini così come previsto dalla nostra carta costituzionale” – conclude Capezzuto.