Ruggi, la fluorescenza intraoperatoria per combattere i tumori cerebrali
23 Gennaio 2023Sono circa 6000, le persone che ogni anno vengono ricoverate in Italia, con diagnosi di tumore celebrale, di cui 200, risiedono nel territorio di competenza dell’Asl Salerno. Di questi pazienti, quelli che presentano carattere di maggiore malignità, potrebbero trarre beneficio dall’utilizzo della ‘fluorescenza intraoperatoria’, una tecnica che è stata usata di recente anche all’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Grazie all’acquisizione della nuova tecnologia di microscopia operatoria, che consente la completa asportazione di una voluminosa massa tumorale celebrale, nel nosocomio salernitano, è stato ultimato con successo, il primo intervento mediante l’uso di fluorosceina sodica, eseguito dall’equipe del dottore Giuseppe Russo, direttore della Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia.
La massa tumorale, è stata individuata e completamente asportata, con estrema accuratezza, dopo aver tracciato il tessuto celebrale, avvalendosi appunto, durante il delicato intervento chirurgico, di un’iniezione endovenosa di fluorosceina sodica. La capacità di discriminare con maggiore precisione il tessuto neoplastico da quello sano, ha evitato di conseguenza nel paziente, l’insorgere di deficit neurologici intraoperatori. Aumentando la quantità di tessuto neoplastico asportato, rispetto alla chirurgia tradizionale, si favorisce anche l’efficacia della terapia complementare (chemio, radioterapia), coordinata all’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi d’Aragona” dal Gruppo Operativo Multidisciplinare(GOM), garantendo il ritardo di una eventuale recidiva della malattia, e migliorando la prospettiva di vita del paziente. Per concludere, nello specifico, le tecnologie di fluorescenza integrate nel nuovo microscopio dedicato alla neurochirurgia, che contemplano anche l’uso dell’indiocianina, somministrata per via endovenosa, consentono la visualizzazione intraoperatoria diretta, per fluorescenza, del flusso sanguigno, all’interno dei vasi arteriosi e venosi del cervello e del midollo spinale.
“Con l’acquisizione del nuovo microscopio operatorio e con la pratica delle tecniche di fluorescenza, che si affiancano alle altre tecnologie avanzate già in dotazione, come il neuronavigatore e l’ecografo intraoperatorio, il ‘Ruggi’ si allinea con i principali centri italiani ed europei, impegnati nella cura dei tumori ” – dichiara Vincenzo D’Amato, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria salernitana, evidenziando anche l’obiettivo di voler garantire una riduzione della mortalità e della disabilità per questa grave patologia encefalica, contrastando così il fenomeno della migrazione sanitaria”.