Ruggi, l’ospedale salernitano tra i primi 3 in Italia nella prescrizione di un nuovo ormone della crescita
12 Dicembre 2023L’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, sempre in prima linea nell’accogliere le nuove tecniche innovative, sia strumentali che terapeutiche. La Direzione strategica del Ruggi manifesta infatti la sua soddisfazione per un importante traguardo raggiunto, che può migliorare la qualità della vita di alcuni piccoli pazienti. L’Azienda infatti, rientra tra le prime tre strutture ospedaliere in Italia, ed è il primo centro abilitato dalla Regione Campania, a prescrivere un nuovo ormone della crescita, da somministrare dai tre anni di età fino al raggiungimento della crescita. La carenza del suddetto ormone, è una condizione che colpisce circa un bambino ogni 2000-5000, trattati finora con iniezioni quotidiane di ormone ricombinante sostitutivo, che ha consentito a questi ultimi, il recupero staturale. L’innovativa terapia introdotta di recente nell’azienda sanitaria salernitana, somministrata presso l’Ambulatorio ‘Deficit di GH’, coordinato dalla dottoressa Anna Tortora, della Clinica Endocrinologica e Diabetologica del Ruggi, diretta dal professore Mario Vitale, prevede invece una somministrazione settimanale, ben tollerata e con gli stessi effetti benefici della terapia giornaliera, grazie alla tecnologia avanzata, con cui è stato prodotto il principio attivo, che ne permette una maggiore permanenza in circolo. Sono 150 i bambini affetti da bassa statura, in cura presso il suddetto l’ambulatorio e nel primo mese, tre sono stati trattati con il nuovo farmaco, apprezzato per il vantaggio relativo ad una sola somministrazione settimanale, con un follow-up invariato, che prevede controlli trimestrali o semestrali. Questo ormone, approvato nel 2023 dall’Agenzia Italiana del Farmaco, dopo adeguati studi, risulta sicuro ed efficace, ed ha la stessa resa della terapia giornaliera in termini di accrescimento staturale. Lo stress del paziente inoltre, non più sottoposto ad iniezioni quotidiane, è notevolmente ridotto e ciò si ripercuote positivamente sulla gestione familiare, e sull’aumento dell’aderenza terapeutica. Tutto ciò si allinea perfettamente con la politica adottata dal Ruggi, incentrata sull’umanizzazione delle cure, sull’attenzione al paziente, sull’adeguata formazione del personale sanitario e su prestazioni mediche sempre più all’avanguardia.