Rummo, ritardi per una mammografia?
17 Luglio 2019Non ci sta la direzione strategica dell’Azienda ospedaliera sannita a subire processi sommari. Pizzuti: “Non spetta a noi effettuare esami di I livello che attengono al Territorio”.
“La Direzione strategica dell’Azienda ospedaliera San Pio, nelle persone del direttore generale, Renato Pizzuti, e del direttore sanitario aziendale, Giovanni Di Santo, ha posto sempre particolare attenzione alle attività di prevenzione clinica in campo oncologico, e quindi anche nella diagnosi tempestiva e nel trattamento della neoplasia mammaria”. Ècosì che prende il via la nota con cui i vertici aziendali del nosocomio cittadino intendono chiarire le perplessità, sollevate dalla senatrice di Forza Italia Sandra Lonardo, sui tempi troppo lunghi per una mammografia.
“A tal riguardo – prosegue la nota – dal trascorso mese di giugno si effettuano anche nell’ospedale di Sant’Agata dè Goti, sedute di diagnostica senologica ambulatoriale e chirurgica. Tale attività integra fortemente, fino a divenire spesso vicariante, quella istituzionale dei programmi di prevenzione primaria di screening mammografico di stretta competenza dell’Asl territoriale. Per tale motivo la Direzione strategica si è spesso chiesta i motivi per i quali critiche vengano esternate nei confronti dell’Azienda ospedaliera “San Pio” per un’offerta assistenziale che genera liste di attesa riferibili ad attività di I livello, che esulano dalle competenze istituzionali di qualunque ospedale. Sono in essere, peraltro, percorsi integrati interaziendali attraverso la costituzione dei “Gruppi oncologici multidisciplinari (Gom)”, per garantire al paziente-utente un completo percorso clinico-assistenziale della patologia oncologica.
Alfonso Bencivenga, direttore della Unità operativa complessa di Diagnostica per Immagini, avverte che la diagnostica senologica per la prevenzione del carcinoma della mammella, prevede uno screening di I livello di competenza dell’Asl ed uno di II livello di competenza dell’ospedale, riguardante i casi dubbi inviati dal I livello (Asl). La nostra Radiologia, oltre ad effettuare il II livello con un percorso concordato con l’Asl, attua anche attività ambulatoriale di I livello con specifica prenotazione.
La lista di attesa è legata al fatto che un notevole numero di donne (circa 4000 l’anno) si prenota regolarmente ad intervalli di un anno, generando, quindi, una lista d’attesa di un anno. Dal prossimo settembre verranno effettuate specifiche sedute per i primi accessi, in modo da differenziare le due liste d’attesa, fermo restando che, comunque, la diagnostica di I livello è di competenza dell’Asl.
Pertanto, il “San Pio” in tale settore sta cercando di offrire il massimo alla popolazione beneventana, anche oltre il proprio ruolo istituzionale. Il dottore Zagarese, direttore responsabile della Unità operativa complessa di Senologia, rileva che dal 2006 l’Azienda ospedaliera ha istituito la Breast unit, gruppo multidisciplinare, che prende in carico la donna affetta da patologia neoplastica della mammella.
Nel solo anno 2018 sono state effettuate oltre 8700 prestazioni ambulatoriali (mammografia, visite, ecografie, ago aspirati-micro biopsia, interventi chirurgici). Tutta queste attività rientrano nella rete oncologica secondo quanto previsto dalla legge regionale. L’attività di Breast unit prevede un iter clinico di II e III livello, come da linee guida delle società scientifiche, e garantisce la presa in carico e la completezza diagnostico-terapeutica ai pazienti che routinariamente si rivolgono alla nostra struttura”.