Ruta, odore acre ma importanti virtù digestive
24 Febbraio 2019Un fiore “pungente” che va utilizzato solo nel dosaggio preparato da mani esperte. Impiegata nella preparazione di alcuni liquori vanta importanti proprietà stimolanti.
I principi attivi contenuti nella pianta vanno assunti con giudizio. Il sovraddosaggio, infatti, può determinare indesiderati ed anche importanti effetti collaterali. Proprio per la sua tossicità oggi la moderna fisioterapia l’ha quasi accantonata e viene, per lo più, utilizzata nella preparazione di rimedi omeopatici.
In ogni caso, il suo odore pungente tiene lontano gli insetti e, le sue foglioline, vengono ancora impiegate per aromatizzare e dare vita a qualche gradevole liquore.
Parliamo della ruta (Ruta graveolens). Un’erba aromatica che tra le sue congeneri è quella che ha il “profumo” più acre. Tanto da tenere da riuscire a tenere a bada gli insetti più insidiosi. I monaci camaldolesi ben conoscevano le qualità terapeutiche della ruta. La somministravano, infatti, a tutti coloro che non riuscivano ad eliminare forti cefalee. Un po’ servi di Dio, un po’ “stregoni” anche gli eremiti somministravano infusi e decotti a quanti si rivolgevano a loro.
Occorre ribadire che bisogna, però, fare attenzione allorché si ricorre alla somministrazione della ruta, affidandosi esclusivamente alle composizioni preparate da esperti. I suoi oli essenziali, infatti, se usati con eccessiva disinvoltura, si trasformano subito in principi attivi in grado di scatenare malesseri e persino emorragie e gastroenteriti.
Secondo la tradizione fitoterapica, con la ruta si possono fronteggiare, oltre alle cefalee, i disturbi della vista e, in particolare, si possono rafforzare i vasi sanguigni. Per i buongustai, poi, dopo un abbondate pranzo sarà sufficiente un sorso di grappa alla ruta per mettere in moto il meccanismo della digestione.