Salerno, chiese chiuse anche alla vigilia delle Palme e a Pasqua.
4 Aprile 2020A confermarlo è stato l’arcivescovo metropolita, mons. Andrea Bellandi con una lettera indirizzata a sacerdoti, diaconi, religiosi e a tutti i fedeli della diocesi Salerno – Campagna – Acerno.
La sospensione totale delle celebrazioni avrà validità fino almeno al 14 aprile.
“L’emergenza che ancora viviamo nel nostro Paese e nella nostra Regione – spiega – non consente azioni che possano mettere in pericolo la salute delle persone e conseguentemente il rallentare anche un positivo evolversi in tempi ragionevolmente brevi di questa situazione critica. Tutti gli organi competenti – a livelli diversi – lo stanno ripetendo instancabilmente in questi giorni”.
“Dopo aver ascoltato vari pareri ed essermi consultato anche con alcuni esperti in ambito giuridico – osserva – sono giunto alla conclusione – sofferta, credetemi – di continuare a non consentire l’accesso dei fedeli alle chiese della nostra Arcidiocesi, come già stabilito nella mira lettera del 12 marzo scorso, almeno fino a quando le condizioni generali non lo permetteranno; in ogni caso fino al 14 aprile”.
“L’emergenza provocata dal Covid-19 – asserisce – non permetterà di vivere insieme, nelle nostre chiese e comunità, le celebrazioni di questa Settimana Santa e neppure di accostarsi ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia, pur rimanendo la possibilità – ampiamente richiamata dai recenti documenti della Santa Sede – di ottenere il perdono del Signore attraverso un atto di contrizione perfetto e di unirsi in comunione spirituale a Gesù Eucarestia”.
“So che questa decisione provocherà forti critiche da parte di alcuni – altri invece vi plauderanno – e so anche che altrove sono state prese posizioni differenti, giustificate dal fatto che la nota del Ministero degli Interno consente tale possibilità, pur se a condizioni molto rigide – prosegue – ma ritengo tuttavia che tale restrizione sia un gesto di ulteriore attenzione di carità rivolto ai nostri fratelli: se anche una sola persona dovesse risultare contagiata per un nostro comportamento poco prudente – aldilà le accortezze che in coscienza potremmo avere – ciò risulterebbe ai nostri occhi un fatto assolutamente increscioso e ingiustificabile”.
Per questo chiedo a tutti di offrire il sacrificio della rinuncia a varcare la soglia delle chiese, vivendo altresì all’interno delle proprie case gesti e momenti di preghiera che aiutino a vivere consapevolmente questi giorni così importanti per la nostra fede. Seguire le celebrazioni del Santo Padre – o quelle trasmesse dai propri parroci e dal vescovo – pregare in famiglia accompagnati dai sussidi messi a disposizione, preoccuparsi di rendersi presenti ai propri familiari o conoscenti che vivono in solitudine, offrire, qualora ve ne siano le possibilità, un proprio contributo economico alle tante iniziative di solidarietà messe in atto per i più poveri o rivolte alle strutture ospedaliere in emergenza, costituiscono modalità altrettanto significative e feconde per vivere santamente questi giorni di preparazione alla Pasqua” – conclude monsignor Bellandi.