Salerno, l’Azienda ospedaliera riapra ai cittadini il laboratorio di analisi

Salerno, l’Azienda ospedaliera riapra ai cittadini il laboratorio di analisi

27 Giugno 2020 0 Di La Redazione

CittadinanzaAttiva: “Occorre ripristinare le attività per gli esterni da parte del Centro prelievi del presidio ospedaliero del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”.

 

La riapertura agli utenti cittadini è stata richiesta con una nota di CittadinanzaAttiva – Tribunale per i diritti del malato indirizzata ai direttori generale, Vincenzo D’Amato, sanitario, Anna Borrelli, di Presidio, Angelo Gerbasio, ed al dirigente del laboratorio analisi, Giovanni Boccia.

“In virtù delle circolari regionali che disponevano dal 4 maggio la riapertura delle attività sanitarie ospedaliere e distrettuali, e pur rispettando le misure di sicurezza degli operatori ed utenti – affermano le coordinatrici territoriale Margaret Cittadino e Pit, Maria Grazioso ed il segretario Pasquale Trotta – è assolutamente necessario ripristinare tutte le attività e prestazioni prima offerte ai cittadini dell’intero territorio”.

“Il ripristino è inderogabile per i tanti reclami che riceviamo tutti i giorni dai cittadini, dai medici di base e specialisti ospedalieri ed anche alla luce dell’alta qualità e credibilità del laboratorio del Ruggi, visto che gli esami specialistici offerti agli utenti non sono sostituibili dall’accreditato”.

“In particolare la richiesta riguarda prelievi ai pazienti oncologici, che hanno bisogno di esami attendibili e fatti nello stesso laboratorio; ai  trapiantati per dosaggio dei farmaci antirigetto; agli ematologici, non day-hospital, per le catene k e lamda; ai reumatologi e affetti da patologie neurodegenerative; le emoculture, piastre e tamponi per ricerca a miceti e batteri; prelievi per diagnosi di celiachia in bambini da un anno in poi; ai pazienti con problemi di coagulazione, virilogici e curve glicemiche ed insulinemiche per gravide” – aggiungono.

E proseguono. “Queste attività devono essere ripristinate a difesa della salute, della qualità dell’assistenza e della sanità pubblica e per non consegnare l’assoluto monopolio ai privati”.

“Per garantire la tutela e le misure precauzionali sono disponibili gli stessi operatori in collaborazione al personale della endocrinologia a fare il pretriage e a disciplinare con una guardia giurata l’accesso degli utenti” – concludono.