Salerno, lo scandalo del parcheggio al “Ruggi”
6 Marzo 2021“Il parcheggio dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno è diventato uno scasso a cielo aperto, le cui autovetture sono fornite dai dipendenti”. Ad affermarlo il segretario generale della Cisl Fp Pietro Antonacchio.
“La diatriba per la costruzione di un parcheggio per le auto dei dipendenti oramai si trascina da decenni e tutte le ipotesi paventate, anche proponendo la costruzione di un multipiano in ferro con l’utilizzo di fondi destinati al comparto e finalizzati al benessere organizzativo, non hanno mai trovato validi interlocutori, prima nei sindaci della città di Salerno e poi nei vari Direttori Generali che si sono succeduti prima dell’attuale manager – dichiara Antonacchio – Ora oltre il danno anche la beffa: il 22 febbraio scorso i delegati della Cisl Fp dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno avevano chiesto spiegazioni circa lo stato d’arte del progetto parcheggio e la proposta di un tavolo paritetico per concepire i tempi, valutare le criticità ed elaborare ipotesi di soluzione da mettere in campo, a favore dei lavoratori, stanchi di perdere del tempo solo per trovare il posto auto e recare noie agli smontati di turno. Bene, anzi male, nella giornata del 4 marzo, decine di autovetture dello stesso modello e marchio di fabbrica sono state scassinate, al parcheggio antistante l’azienda, per il mercato nero: il tutto creando paure ma anche delusione poiché nessuno si è accorto di niente. Non ci sentiamo di dare colpe, ma bisogna ora rimboccarsi le maniche e collaborare con le parti sociali le quali sempre hanno dimostrato di conoscere disagi e problemi dei lavoratori. Sarebbe opportuno che la direzione strategica avviasse nell’immediato un urgente e conclusivo confronto sulla questione, riprogettando relazioni sindacali anche per le dinamiche che abbiano una dimensione collaborativa, progettuale e complessa, di carattere organizzativo dell’Azienda e che consenta innovazione e miglioramento dei servizi, della qualità del lavoro e del benessere organizzativo. Tutto il tempo che si spreca nell’affrontare tali questioni diventa tempo perso che giammai sarà possibile recuperare”.