Salute mentale e luoghi di lavoro: burnout anche nei farmacisti

Salute mentale e luoghi di lavoro: burnout anche nei farmacisti

14 Ottobre 2024 Off Di La Redazione

I carichi di lavoro, la carenza di personale, il crescente timore di rivalse legali sono criticità trasversali che interessano gli operatori sanitari in Italia e nel mondo e la Giornata mondiale della salute mentale, che si celebra il 10 ottobre, è un’occasione di riflessione in particolar modo quest’anno in cui l’Oms ha scelto come tema l’intreccio tra lavoro, società e salute mentale. A ricordare questo legame sono gli psichiatri della Sip sottolineando che, se da un lato ci sono i pazienti da assistere, “dall’altro ci sono i medici che continuano a lavorare strenuamente per fronteggiare la valanga di richieste d’aiuto che arrivano ogni giorno”. Anche sul fronte dei farmacisti si è alzata la soglia di attenzione: dall’Inghilterra arrivano i dati di accesso dei servizi di supporto ai farmacisti della Royal Pharmaceutical Society e la Fip lancia un evento formativo per la gestione dello stress nei team di lavoro delle farmacie.

Oms: il 15% dei lavoratori ha un disturbo mentale

Per l’Oms la prevalenza dei disturbi mentali sta per superare quella delle patologie cardiovascolari: prima del 2030, anno in cui è stato previsto il sorpasso, depressione e altre patologie psichiche saranno le più diffuse nel mondo. Sempre dati Oms, a livello mondiale, nella popolazione che lavora una quota del 15% è affetta da un disturbo mentale. Il focus sui professionisti della sanità la propone la Società Italiana di Psichiatria (Sip): “Ci sono da un lato i pazienti, la cui psiche è messa a dura prova da ambienti di lavoro stressanti e ostili, dall’altro i medici che, tra doppi e tripli turni, spesso in condizioni di scarsa sicurezza, con il crescente timore di rivalse legali, continuano a lavorare strenuamente per fronteggiare la valanga di richieste d’aiuto che arrivano ogni giorno. Senza contare la presenza delle nuove forme di povertà, delle tensioni sociali e della fragilità delle famiglie e dei giovani”.

Fip: priorità alla salute mentale e gestione dello stress nel team della farmacia

L’attenzione ai professionisti che operano in farmacia arriva anche dalle organizzazioni di settore: la Fip, l’International Pharmaceutical Federation, in occasione della Giornata ha organizzato un evento formativo sulla gestione dello stress per “migliorare il benessere dei professionisti e la loro capacità di offrire cure ottimali ai pazienti”.

Per la Fip “lo stress correlato al lavoro provoca una serie di risposte fisiologiche, emotive, cognitive e comportamentali derivanti dalle richieste legate, all’organizzazione e all’ambiente di lavoro. I professionisti della farmacia spesso sperimentano tensione, angoscia e una sensazione di sopraffazione come risultato di tali fattori stressanti. Dato l’impatto negativo dello stress sulla salute, sulla sicurezza e sulla produttività, una gestione proattiva dello stress è essenziale per i team in farmacia. I team di farmacia possono sviluppare resilienza e promuovere un ambiente di lavoro positivo dando priorità alla salute mentale”.

Stress e carichi di lavoro, UK: molti farmacisti vicini al burnout

“Quando scegli una professione in cui aiuti gli altri, è difficile riconoscere la propria vulnerabilità” afferma in un’intervista Danielle Huntresponsabile del Pharmacist Support il servizio di consulenza e ascolto per i farmacisti legato alla Royal Pharmaceutical Society inglese, dove, riporta, “incontriamo spesso farmacisti che hanno accumulato troppo stress e sono vicini a un breaking point”. 

Dai casi registrati dall’organizzazione, spiega Hunt, emerge un declino della salute mentale correlato alla crisi di carichi di lavoro nella professione: “Conosciamo tutti l’impatto dell’aumento dei carichi di lavoro. Pensavamo di aver superato la pandemia ma ora sta diventando una condizione cronica. La carenza di personale, l’assenza di un equilibrio tra vita e lavoro e la mancanza di tempo dedicato per la formazione sul lavoro aumentano la sensazione da parte dei farmacisti di ricevere poco supporto dai superiori”.

Secondo i principali risultati di un’indagine sul benessere condotta a febbraio 2024, insieme alla Royal Pharmaceutical Society (RPS), “l’86% dei partecipanti è ad alto rischio di burnout, quota che sale al 96% per i farmacisti di comunità”. Hunt precisa che su questi dati pesano anche fattori esterni, specifici della realtà inglese, “le incomprensioni su iniziative come Pharmacy First e il finanziamento delle farmacie su abbiamo poco margine d’intervento. Ma ciò che possiamo sicuramente fare è promuovere una cultura lavorativa positiva”, ma in ogni caso i dati peggiorano nelle farmacie di comunità rispetto ai farmacisti che operano negli ospedali: “Ciò potrebbe essere dovuto in parte al fatto di lavorare in piccoli team in cui gli individui vivono molta pressione, il che può causare o esacerbare i sentimenti di isolamento”.

 

 

 

 

Fonte: https://www.farmacista33.it/lavoro/29965/salute-mentale-e-luoghi-di-lavoro-stress-carichi-e-organizzazione-causa-di-burnout-anche-nei-farmacisti.html?id=29965&ids=6