
Salute mentale, Schillaci: pronto il Piano Nazionale
7 Aprile 2025Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato che il nuovo Piano Nazionale per la Salute Mentale 2025-2030 sarà pubblicato entro un mese. “La salute mentale è una priorità per me e per il Governo”, ha dichiarato Schillaci durante un evento a Roma dedicato al Giubileo della Salute Mentale. “Abbiamo lavorato con un tavolo coordinato dal professor Alberto Siracusano e siamo pronti a far uscire un piano che mancava da oltre dieci anni”. Tuttavia, l’annuncio ha suscitato la reazione critica degli psicologi, che lamentano una mancata consultazione della categoria e chiedono un confronto diretto sulle strategie da adottare.
Il fenomeno in Italia
L’iniziativa si inserisce in un quadro di crescente attenzione verso la salute mentale, soprattutto tra i più giovani. “In Italia, una persona su sei soffre di disturbi mentali, un fenomeno in aumento a causa di pandemia, crisi economica, guerre e disuguaglianze sociali”, ha sottolineato il ministro. Particolare preoccupazione destano i dati sull’incremento di disturbi come depressione, disturbi alimentari, abuso di sostanze e comportamenti autolesivi tra i giovani. “Il 75% dei disturbi mentali si sviluppa prima dei 25 anni, ed è quindi cruciale puntare su prevenzione e diagnosi precoce”, ha aggiunto. Per affrontare la questione, il ministero ha stanziato 10 milioni di euro per il 2025 e 18,5 milioni dal 2026 per potenziare il supporto psicologico nelle scuole. Sono previsti inoltre fondi per il trattamento delle dipendenze patologiche e per campagne di sensibilizzazione sui disturbi alimentari. “La salute mentale non ha solo un impatto individuale, ma anche sociale ed economico. Dobbiamo combattere lo stigma e garantire un accesso più equo alle cure”, ha concluso Schillaci.
La risposta degli psicologi
L’annuncio del ministro ha però sollevato critiche da parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop). “Abbiamo ascoltato con attenzione le parole del ministro, ma non possiamo non notare un fatto emblematico: l’annuncio è stato fatto senza la presenza degli psicologi”, ha dichiarato il presidente del Cnop, David Lazzari. “Ancora una volta, la nostra categoria viene trattata come marginale, quando invece rappresentiamo un pilastro essenziale per affrontare questa sfida in modo serio ed efficace”. Gli psicologi chiedono un coinvolgimento diretto nella definizione delle strategie di intervento. “Non si possono prendere decisioni sulle nostre spalle senza un confronto con chi lavora sul campo”, ha aggiunto Lazzari. Se da un lato il Cnop valuta positivamente l’aumento degli psicologi nelle Case della Comunità, dall’altro ritiene che il nuovo Piano non possa limitarsi a interventi isolati. “Il Ministero deve integrare le sue iniziative con misure già in discussione, come la legge sullo psicologo di base, già sostenuta da tutte le forze politiche in Parlamento e attesa da tempo”. Secondo Lazzari, la salute psicologica non deve essere confinata solo alla salute mentale, ma riconosciuta come un elemento chiave del benessere generale della popolazione. “Senza un disegno organico e coerente, il rischio è di restare fermi alle buone intenzioni e agli annunci”, ha concluso il presidente del Cnop.