Salvatore Diana: “Dai sempre il massimo, solo così puoi essere sicuro di non aver lasciato nulla per strada”
15 Maggio 2022Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla. (Pierre de Coubertin)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un lottatore delle Fiamme Rosse: Salvatore Diana.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Per quanto riguarda la situazione ad oggi posso affermare che la pandemia nello sport sembra che abbia mollato un po’ la presa e ci stia lasciando allenare e inseguire gli obbiettivi in santa pace. Purtroppo quest’anno non ho potuto partecipare ai campionati assoluti proprio per la positività al Covid che mi ha tenuto ai box e mi ha fatto perdere un po’ il ritmo che in seguito non è stato facile recuperare. Durante la pandemia siamo stati tutti a casa e con il mio gruppo sportivo ovvero Le FIAMME ROSSE abbiamo aderito alla campagna #distanti ma uniti che prevedeva degli allenamenti a casa con dei video pubblicati sulle nostre pagine social.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Nella mia specialità le palestre sono state chiuse e visto che la lotta è uno sport di contatto siamo stati gli ultimi a riaprire abbiamo cercato di sopperire con la preparazione fisica che poteva essere svolta singolarmente.
Chi è stato, in famiglia o fra gli amici, a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua “folgorazione”, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Mio padre mi ha spinto verso la lotta è un ex lottatore ho avuto la fortuna di trovare un grande gruppo in palestra al circolo qua a Bagnoli, con il maestro Cangiano e figli, che mi ha permesso di crescere e vincere finché non sono entrato nelle FIAMME ROSSE e il mio sport è diventato ufficialmente il mio lavoro.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La volontà conta tantissimo e mi ricollego alla domanda di prima mio padre non solo mi ha fatto appassionare a questo sport ma mi ha sostenuto nei momenti più difficili dove stavo quasi per lasciare, la forza di volontà è molto importante e penso sia il motore di tutti i successi nello sport come nella vita.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Il consiglio che mi sento di dire ai ragazzi che si avvicinano alla mia specialità è di dare sempre il massimo in allenamento e in gara soltanto così si può essere sicuri di non aver lasciato nulla per strada.