Samuele Pampana, il nuoto è sempre stata la mia “comfort zone”

Samuele Pampana, il nuoto è sempre stata la mia “comfort zone”

30 Aprile 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Lo sport insegna che per la vittoria non basta il talento, ci vuole il lavoro e il sacrificio quotidiano. Nello sport come nella vita”. (Pietro Mennea)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un grande sportivo: Samuele Pampana.

Come hai vissuto e come vivi, come hai affrontato e come affronti la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili e severe misure restrittive?

La pandemia è stato un vero e proprio salto nel vuoto,  nessuno aveva idea a cosa andavamo incontro, quanto sarebbe durata e soprattutto come avremmo fatto ad uscirne. Personalmente, dopo un primo momento si smarrimento, mi sono adeguato alle misure restrittive che venivano imposte dal Governo, nonostante mi renda conto che certe restrizione aiutino ad evitare i contagi , ma non escludano al 100% tale possibilità, tant’è che anch’io , nonostante seguissi le indicazioni ,ho contratto il virus, per fortuna senza gravi conseguenze. Per quello che mi riguarda, le misure restrittive imposte dal Governo, hanno portato enormi disagi in tutti i settori, lavoro, sport e vita quotidiana, ma forse grazie a tali restrizioni, ma solo oggi possiamo valutare che tali limitazioni hanno evitato che la situazione degenerasse in maniera in irrecuperabile.

Quanti danni hanno causato allo sport le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica?

Le misure restrittive iniziali, hanno gettato nello sconforto tutto l’ambiente sportivo, in quanto lo sport in generale è stato sempre vissuto come valvola di sfogo e come “educatore” per i più giovani, per molti atleti la mancanza di questo punto di riferimento, ha destabilizzato le abitudini di molti, ma mi sono reso conto che noi italiani, siamo bravi ad adattarci alla situazione e nelle difficoltà trovare subito una soluzione , probabilmente tale difficoltà , in moti hanno trovato nuovi stimoli, rigenerando la volontà di dimostrare che anche nelle difficoltà si possono raggiungere sempre risultati migliori. Per quanto riguarda gli sport acquatici, la chiusura degli impianti, penso abbia messo in ginocchio parecchi gestori , in quanto, la piscina richiede costi di manutenzione altissimi non completamente coperti dai vari aiuti Governativi a tali impianti ,e per gli atleti è stata una vera è propria mazzata, in quanto andava a mancare l’elemento essenziale… l’acqua.

 Ma devo dire che la lenta riapertura degli impianti, per molti atleti, specialmente per quelli di alto livello, ha limitato i danni, basti vedere i buonissimi risultati degli sport acquatici nel 2021.

Quanto valore attribuisci al binomio sport-salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psico-fisico?

Lo sport , è salute , i due sono strettamente collegati e vivono in equilibrio tra loro, bene sempre valutare il proprio stato fisico e la propria età in modo tale da non abusarne. Lo sport, è sempre una medicina che cura testa, cuore e fisico.

Cosa ti ha dato e ti dà la pratica sportiva in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Ho iniziato a frequentare i primi corsi nuoto all’età di 5 anni, per piccoli problemi fisici , per poi abbandonarli e rientrare all’età di 7 anni, grazie ai miei genitori., da quel momento è stato amore e ad oggi che ho 46 anni , ancora non mi sono stancato di nuotare. Il nuoto, mi ha fatto conoscere persone e girare il mondo ,  mi ha modellato e migliorato il carattere ,  mi ha dato un posto di lavoro, essendo riuscito ad entrare in un gruppo sportivo militare  all’età di 20 anni, mi  ha fatto conoscere mia moglie Susanna (ex nuotatrice), ma soprattutto è sempre stata la mia “confort zone”, come un amico che anche se  non lo chiami o non lo vedi spesso , lui c’è sempre e trova sempre il modo di farti stare bene. Il nuoto mi ha insegnato a non commettere due volte lo stesso errore e questo è sempre stato la mia prerogativa da allenatore.