San Giovanni Bosco, si passa alla “guerra chimica”
17 Gennaio 2019La Commissione insediata per liberare il presidio dall’assedio delle formiche è all’opera. Al via la guerra di sterminio che, per fortuna, non comporterà la chiusura dell’ospedale.
Destino, sul piano temporale, assimilabile a quello del popolo ebreo costretto, per quattro decenni, a vagare nel deserto in penuria d’acqua a fini purificatori. Nel caso del nosocomio della Doganella si è trattato di quarant’anni senza una cucchiaiata di calce (almeno quella viva le formiche le avrebbe tenute ben lontane) a qual fine non è dato di sapere. Qualche ipotesi, jnvece, per le cause: incuria, cecità, indifferenza, incompetenza, approssimazione, cattiva gestione e…
Eppure, né la gestione politica – oltre dieci assessori alla sanità si sono succeduti (e, fra questi, alcuni di peso specifico) così come svariati ministri della sanità/salute – né quella tecnica-commissariale sono riuscite a porre mano a lavori di “ordinaria manutenzione”. Ben cinque i commissari e sub-commissari esterni di nomina governativa. Niente da fare, l’orologio della manutenzione si è fermato al 1978.
Un silenzio, “compiacente” quando non complice, di chi doveva amministrare la sanità al San Giovanni Bosco, l’assenza o almeno il non luogo a procedere di chi doveva indagare e denunciare l’andazzo che ha consentito il prolungamento (14 anni) di un appalto alla stessa ditta di pulizie; l’esproprio del parcheggio di riferimento (9 anni); la gestione “anomala” del bar aziendale.
“Sono stato io stesso – dichiara Mario Forlenza, direttore generale Asl Na1 Centro da un anno e mezzo – a pochi mesi dall’insediamento, a sporgere denuncia per queste irregolarità che, oltre a dare il via alle indagini della magistratura, hanno portato allo smantellamento della sbarra non autorizzata del parcheggio ed alla chiusura della buvette”.
Poi, sornione, sono arrivate le formiche “invernali” che ne hanno viste tante (direttori, assessori, commissari) e, ciononostante, sono riuscite a costruire nelle intercapedini del plesso ospedaliero una super tana da Guinness dei primati. Non sarà semplice sloggiarle. Anche perché, dopo tanto tempo, si potrebbe anche immaginare che abbiano maturato diritti di usucapione.
Intanto, al di là della celia, la commissione insediata per risolvere il problema della presenza anomala di formiche ha provveduto a delineare un’accurata strategia di intervento: gel, esche ed interventi di disinfestazione radicali. Un autentico armamentario chimico che dovrebbe spuntarla sulle sagaci formiche e mettere la parola fine alla guerra, finora affrontata sottogamba e perciò perduta, tra uomini e insetti. Risultato finale scontato? Si arriverà allo sterminio delle moleste bestiole?
Tutto porta a credere di sì, anche se questi laboriosi animaletti, oramai ospedalizzati, sembrano saperne una più del diavolo.