Sandra Lonardo, dalla tragedia Covid si esce puntando sulla scuola
22 Aprile 2021“Ho presentato in Senato una interrogazione al Ministro dell’Economia, Daniele Franco, e al Ministro della Sanità, Roberto Speranza, per chiedere di sapere come mai non sia stata operata la proroga della scadenza della tessera sanitaria nelle more del perdurare dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19. Ho chiesto se e quali iniziative di competenza i Ministri ritengano di intraprendere affinché sia consentito ai cittadini che si trovano con la tessera sanitaria scaduta, in particolare alla popolazione più anziana, di poter prenotare la vaccinazione ed, infine, se non ritengano di assumere una decisione urgente al fine di evitare lungaggini e disservizi, nonché assembramenti presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate per rinnovare la tessera sanitaria scaduta”. Sempre vicina alle esigenze di giovani, diversamente abili ed anziani. L’abbiamo conosciuta negli anni ’80 quando fece da madrina e promosse un centro ANFFAS, Associazione Nazionale Famiglie di Fanciulli ed Adulti Disabili Psichici a Cervinara, il secondo paese più popoloso, dopo Ariano Irpino, della provincia di Avellino. Parliamo di Sandra Lonardo Mastella, senatrice della Repubblica, alla quale poniamo dei quesiti in merito alle soluzioni più opportune legate alla pandemia e alle misure restrittive da applicare.
Nata nella frazione San Giovanni del comune di Ceppaloni, trascorre gran parte della giovinezza nella città natale. Insieme alla sua famiglia all’età di dodici anni si trasferisce ad Oyster Bay, sull’isola di Long Island nella contea di Nassau (Stati Uniti), proseguendo gli studi all’Oyster Bay High School. Una volta ritornata in Italia ottiene la maturità e si laurea in Filosofia all’Istituto Universitario Orientale di Napoli.
Per alcuni anni insegna lingua inglese nelle scuole della regione, mentre in seguito riveste alcuni incarichi nel settore sanitario. Nel 1975 sposa il politico Clemente Mastella, con cui ha due figli; nel 2009 diventa nonna. Alle elezioni politiche del 2001 si candida per L’Ulivo alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Capua, ma viene sconfitta da Lorenzo Montecuollo della Casa delle Libertà e non viene eletta. Nel 2005, candidatasi per gli UDEUR Popolari alle elezioni regionali nella coalizione di centrosinistra L’Unione, viene eletta presidente del Consiglio regionale della Campania: ha mantenuto l’incarico fino alle successive consultazioni, tenutesi nel 2010. Nelle elezioni regionali 2010 gli UDEUR Popolari si pongono in Campania a sostegno del candidato di centro-destra Stefano Caldoro, e Sandra Lonardo è eletta tra i consiglieri regionali nella circoscrizione di Benevento.
Nominata nel 2014 vice-coordinatrice campana di Forza Italia con delega al rapporto con i Club Forza Silvio, nel 2015 si ricandida sempre a sostegno di Caldoro. Alle elezioni politiche italiane del 2018, candidata come capolista al Senato della Repubblica nelle liste di Forza Italia, viene eletta nel collegio proporzionale Avellino-Benevento. Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui 41 di Forza Italia) per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari: pochi mesi prima i senatori berlusconiani avevano disertato l’aula in occasione della votazione sulla riforma costituzionale. Il 29 luglio 2020 lascia Forza Italia iscrivendosi al Gruppo Misto del Senato: “La mia storia è diversa da quella che oggi esprime la coalizione nella quale sono stata eletta e alla quale ho dato un contributo, anche vistoso e rilevante, in termini elettorali. La guida salviniana che si è imposta negli ultimi tempi in questa coalizione è l’esatto contrario del mio stile, del mio modo di pensare, della mia tradizione culturale e politica”. In Campania il marito Clemente Mastella ha deciso invece di sostenere con una sua lista “Noi Campani” il governatore uscente Vincenzo De Luca contro il candidato del centro-destra Stefano Caldoro alle elezioni regionali del 2020. Il 19 gennaio 2021, a seguito della crisi di governo innescata da Italia Viva, vota la fiducia al governo Conte II.La settimana seguente decide di non entrare a far parte del nuovo gruppo Europei-MAIE-Centro Democratico per la presenza nel nome del partito di Bruno Tabacci.
Come ha vissuto e vive Sandra Lonardo, moglie, madre e nonna la paura della pandemia ed il disagio per le indispensabili misure restrittive?
Stiamo vivendo un momento storico drammatico, mai vissuto prima… è come stare in guerra senza poter combattere un nemico visibile, non ci sono barricate, ma l’intero Paese è un campo bellico. Proprio perché il Covid non è un nemico visibile, la gente sottovaluta le misure di prevenzione restrittive e si comporta, spesso, con superficialità. Questo atteggiamento aiuta a diffondere il contagio e gli Amministratori locali, regionali e nazionali debbono, per forza maggiore, correre ai ripari, con chiusure, che non sono accettate dai più. Vivo questo periodo con molta apprensione, restando sempre in contatto attivo ed aperto via web con i cittadini, ne raccolgo tutte le angosce, soprattutto di quanti hanno le attività ferme e proprio non sanno come procedere per poter sopravvivere. Anche i miei stessi figli hanno le loro attività forzatamente chiuse, quindi comprendo esattamente lo stato d’animo e la disperazione del mondo imprenditoriale. Mio marito è sindaco della città di Benevento, per cui ascolto in diretta il racconto di tutte le difficoltà che la popolazione vive, anche Clemente è in stretto contatto con la cittadinanza, risponde giornalmente a quanti gli scrivono, e sono tantissimi, egli conforta, indirizza, raccoglie istanze che porta poi ai tavoli decisionali… per cui sono emozionalmente coinvolta, metabolizzo e sto male, molto male. Come nonna, sono estremamente in ansia, tutti gli scostamenti di bilancio che il Parlamento sta approvando su proposta del Governo, altro non sono che debiti che il Paese stipula e che le future generazioni dovranno onorare, quindi si sta già compromettendo il futuro dei nostri nipoti… proprio non riesco in questo momento ad immaginare quale sarà il futuro delle prossime generazioni.
Pur considerando l’attuale momento storico contingente unico per le sue caratteristiche peculiari, e quindi una vera ed imprevedibile problematica assoluta per i politici di tutto il globo, Le, da politico di lungo corso, cosa si sentirebbe di consigliare ad amministratori locali, regionali e nazionali per affrontare questa tragedia in maniera più adeguata, contemperando le misure sanitarie più opportune con il fondamentale riavvio dell’economia? In sostanza come riuscire a salvare la pelle senza morir di fame?
Sarebbe facile avere un atteggiamento di manzoniana memoria: “dagli agli untori” … colpevolizzare sarebbe semplice, ma proprio non me la sento! Non dimentichiamo che stiamo vivendo una situazione più grande di noi… chi mai un anno fa avrebbe pensato che trascorsi 365 giorni ci saremmo ritrovati esattamente come allora, con l’aggravante che, dopo un anno, tutte le categorie lavorative sono allo stremo, alla fine c’è da prendere atto che se non moriranno di Covid, sicuramente, potrebbero morire di fame, se le cose non cambieranno. Lei mi chiede la maniera più adeguata per procedere? Potrei rispondere che avrei evitato i colori alle regioni, avrei fatto una chiusura totale per 2\3 mesi per sconfiggere il contagio ed avrei poi riaperto il Paese, purché, ripeto, le attività sono chiuse, le tasse si pagano e, laddove sospese, si pagheranno, non si faranno sconti ad alcuno, anzi a vedere quello che sta avvenendo in questi giorni, resto impietrita. L’Agenzia delle Entrate, infatti, sta inviando cartelle salatissime, con l’aggravio di spese fino al 100% in più rispetto alla cifra iniziale che si doveva pagare! Parlo di quanti in questo triste periodi di COVID, non hanno onorato le cartelle esattoriali delle quali avevano ottenuto la rateizzazione. Siamo di fronte ad uno Stato usuraio che applica tassi di interesse molto più alti degli usurai di mestiere, che poi lo stesso Stato investe fondi per combatterli. Assurdo!
L’agire in ordine sparso, poi, non mi ha visto serena, avrei tenuto in vita un unico tavolo permanente per decisioni condivise tra Governo/Regioni/Comuni… avrei sicuramente aiutato ad alleggerire la pressione fiscale a tutte le aziende. I ristori, purtroppo, non sono stati adeguati alle perdite delle aziende. Aiutare le imprese a pagare meno tasse, avrebbe agevolato percorsi dolorosi e perigliosi di tante attività che sono chiuse e che chiuderanno, purtroppo.
Insieme all’economia il settore più penalizzato dal Covid-19 è stata ed è la Scuola. Dacia Maraini nella sua ultima opera del Marzo 2021 “LA Scuola ci salverà” mette in evidenza come la Scuola rappresenti l’unico percorso di speranza per la proiezione futura dei giovani. Cosa può fare la Politica in questo senso?
Alla luce di quanto è successo, di quanto è stato messo in piedi dai valorosi insegnanti e dai volenterosi studenti, la scuola deve ripartire proprio dai suoi protagonisti: gli insegnanti e gli allievi. Dobbiamo chiederci come risollevare le sorti dell’istituzione più importante per il futuro del Paese, dopo una tragedia come quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Secondo me, bisogna ripartire proprio dai motivati e capaci insegnanti che la sorreggono, nonostante i molti ostacoli, e, naturalmente, dal serbatoio di vitalità degli studenti tutti, quelli delle scuole pubbliche e quelli delle scuole private.
Bisogna ridare, alla scuola pubblica e privata, le risorse e la centralità che merita, mettendo in campo azioni di solidarietà per una scuola unica, unita e nel rispetto delle scelte educative che i genitori desiderano per i loro figli.
Solo la scuola può fare la differenza per partecipare alla costruzione del futuro del nostro Paese.
Non sono gli scolari essi stessi il futuro?
Quindi bisogna investirci.
Molto interessante quanto scrive la Dacia Maraini nel suo libro ultimo, che è un viaggio tra i banchi, anche attraverso la forza dell’immaginazione, da cui emerge tutta l’urgenza di garantire ai nostri ragazzi un’istruzione migliore per ridare all’Italia una concreta speranza nell’avvenire.
Per affrancarsi da questo incubo virale solo un’adeguata campagna vaccinale può assicurare l’immunità di gregge. Secondo Lei come sta gestendo l’emergenza Covid il Governo italiano?
Sulla campagna vaccinale avrei molto da dire. Innanzitutto, con la gestione messa in campo dall’Europa, anche lì, la solidarietà l’avrebbe dovuta fare da padrona… ma così non è stato! Alla fine, i “grandi partner” hanno agito solo per l’interesse dei loro cittadini e, mentre si dava l’idea di trattare gli acquisti dei vaccini unitariamente, si è poi scoperto che, sottobanco, ognuno contrattava, al meglio, per i propri interessi, a discapito degli altri Paesi membri. Risultato? Si sono accumulati ritardi nella vaccinazione dei cittadini, ritardi che slittano di mesi il raggiungimento della auspicata immunità di gregge, per poter riaprire finalmente alla vita. In Italia, poi, hanno messo in campo azioni simili di accaparramento dei vaccini, se è vero, come sono vere le cose gravi messe in campo dalle regioni del Nord, che hanno ricevuto 210 mmila vaccini in più rispetto alla Campania, e noi per popolazione siamo più numerosi, questa è una denuncia grave… speriamo che presto si possa arrivare al pareggio delle fiale ricevute dalle regioni del Nord. Per il resto, non vedo differenze nel croniprogramma delle somministrazioni del vaccino rispetto alla precedente gestione. Io, avrei vaccinato per prima i giovani, i lavoratori, ovviamente il mondo sanitario… sono loro che sono in contatto con gli altri in modo esponenziale… ma è stato deciso diversamente. Medici, infermieri ed il personale sanitario, stanno facendo un lavoro eccezionale e sento di ringraziarli. Speriamo che, finito di vaccinare gli anziani ed i fragili, si possa passare al comparto turistico tutto, e mi riferisco ai proprietari ed ai lavoratori dei ristoranti, bar, musei, spiagge e quanti altri… la ripresa delle loro attività sono vitali per un’accoglienza dei turisti in sicurezza, che non ci veda perdenti rispetto alla Grecia, giusto per fare un esempio.
Le isole campane, dovrebbero avere la precedenza, anche in questo concordo con il Presidente De Luca. Forza Tutta! Dobbiamo aprire, perché, come ho detto in premessa, se non si vuole morire di Covid, nessuno vuole morire di fame.