Sanità campana, 13 direttori per 13 poltrone
11 Maggio 2022Entro il 30 giugno scade l’Albo nazionale dei direttori generali delle aziende sanitarie. Questa la molla che, in Campania, ha dato il via da diversi mesi alle grandi manovre di avvicinamento alla meta di papabili e relativi sponsor politici.
L’occhiuto segretario campano della Cisl-Fp, Lorenzo Medici, proprio ieri, giocando d’anticipo, ha “espresso voti” affinché la Regione (De Luca in buona sostanza!) dia un segnalo di svolta, rinnovando i vertici delle aziende sanitarie regionali. “È tempo di nomi nuovi – ha tuonato – di alto profilo e non coinvolti in vicende giudiziarie”. In parte dissentiamo da questa presa di posizione che rischia di disperdere un patrimonio di esperienze non sempre negative. Si rischia di buttare il “bambino con l’acqua sporca”. Fra gli attuali manager sanitari, infatti, un gruppetto che ha ben meritato esiste. Gli altri? Come dice il segretario della Cisl-Fp: da cambiare.
Possiamo però affermare che le aspettative del “magnifico Lorenzo” e, nel nostro piccolo, anche le nostre, seppur di più modesta portata, andranno disattese. I movimenti che si vedono e le voci di corridoio confermano infatti che il vecchio rituale sarà applicato anche in questa occasione. E veniamo ai “pettegolezzi sanitari” partendo da una certezza. Dopo due mandati consecutivi ai vertici delle medesime Asl (Napoli 2 Nord ed Avellino) Antonio D’Amore e Maria Morgante dovranno cambiare area. Voci insistenti danno D’Amore in avvicinamento alla poltrona di direttore generale del Cardarelli dove dovrebbe fargli posto Giuseppe Longo che sarebbe dirottato verso il Policlinico vanvitelliano.
Di Antonio Giordano, attualmente ai vertici del policlinico di piazza Miraglia, non si hanno notizie ma, pur essendo fra i papabili, sul suo futuro si stende l’ombra della sua precedente gestione all’Asl di Salerno, laddove non sarebbe riuscito ad assicurare il giusto impatto in termini elettorali. Malignità? Si vedrà.
Per il Policlinico federiciano si profila – stando sempre ai soliti bene informati – una conferma per Anna Iervolino che, dopo la lunga esperienza amministrativa maturata al Cardarelli, si sarebbe ben districata fra baroni e baronie, portando a casa una gestione tutto sommato soddisfacente.
Non ancora chiaro il futuro di Maria Morgante che, ribadiamo, non potendo essere confermata alla guida dell’Asl Irpina a causa del doppio mandato, aspirerebbe ad incarico in altra Azienda. Dalla sua il vecchio leone Ciriaco De Mita al quale si è aggiunta, a quanto pare, la sponsorizzazione di Rosetta D’Amelio, per cui in qualche modo si vedrà di accontentarla. Ad Avellino dovrebbe giungere invece l’attuale manager del San Pio di Benevento Mario Ferrante che in questo senso sta spingendo con tutte le sue forze. Sempre in terra Irpina, Renato Pizzuti spera in un suo bis all’Azienda ospedaliera Moscati. Non sarà semplice ma le sponsorizzazioni regionali potrebbero assicurargli il rinnovo dell’incarico.
“Radio sanità” sostiene che alla Napoli 1 non è poi così scontata la conferma di Ciro Verdoliva ma un suo eventuale trasloco per un incarico di assoluto prestigio potrebbe dipendere più dalle sue noie giudiziarie che da “valutazioni politiche o di esercizio”. Non si fanno nomi per la Napoli 2 Nord alla quale sembrano guardare con interesse sia Giordano sia la Morgante. Scontata appare invece la conferma di Sosto alla Napoli 3 Sud che è gradito anche alla nomenclatura politica locale.
Probabile la conferma di Gennaro Volpe all’Asl di Benevento. Stando ai rumors degli ultimi giorni sarebbero due i manager “fucilati”: Mario Iervolino e Maurizio Di Mauro. Il primo reo di aver chiuso l’hub vaccinale di Salerno, il che avrebbe mandato in escandescenze il governatore che avrebbe voluto dimetterlo subito. Il secondo per non aver gestito con sufficiente autorevolezza le dinamiche interne dell’Azienda dei Colli.
Se questa voce rispondesse al vero si renderebbero “libere” Azienda dei Colli, Asl di Salerno e San Pio di Benevento (quest’ultima chiaramente non legata alle vicende dei “fucilati”). Fortemente in bilico (più no che sì) il direttore dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo, che non è riuscito a mantenersi in sintonia con De Luca e neppure con esponenti politici di primo piano della maggioranza che sostiene il governatore. Non entrano in gioco, perché non in scadenza, Ruggi di Salerno, Pascale, Santobono e Aorn Caserta. Al di là dei chiacchiericci, su tutto pesa l’umore del presidente De Luca che in queste vicende conta ed anche molto, per cui sorprese e ripensamenti potrebbero essere dietro l’angolo.