Sanità campana, la fine del tunnel
14 Novembre 2019La proposta di uscita dal commissariamento del tavolo di verifica ministeriale è la “conditio” che apre all’adozione del provvedimento conseguenziale da parte del Consiglio dei ministri.
Gongola sul proprio profilo Facebook il presidente De Luca e ne ha ben donde. Dopo dieci anni di affiancamento il tavolo di verifica romano propone, infatti, l’uscita della Campania dal regime di commissariamento. Non è cosa da poco. Al risultato positivo, abbondantemente atteso al di là degli annunci politici deluchiani, hanno concorso diversi fattori, in particolar modo: il raggiungimento del pareggio di bilancio che è dato consolidato da diversi anni; l’approvazione del nuovo Piano ospedaliero; aver conseguito i 170 punti (il minimo è 160) nella griglia dei Livelli essenziali di assistenza.
Tutto ciò si traduce, oltretutto, nello sblocco dei fondi vincolati al raggiungimento degli obiettivi assegnati che, rispetto alle annualità 2016 e 2017, si traduce nella possibilità di accedere ad ulteriore risorse per una cifra complessiva d un miliardo e duecento milioni di euro.
“Abbiamo già avuto modo di sottolineare che la stessa durata di questa gestione commissariale per la sanità regionale era un’anomalia – commenta il segretario regionale della Cisl-Fp, Lorenzo medici – adesso però viene il difficile perché non ci saranno più alibi e, sul tappeto ci sono nodi importanti da sciogliere.
A cominciare dal reintegro delle piante organiche, ridotte all’osso durante questa fase di commissariamento, proseguendo con la fase di stabilizzazione del personale precario, perché c’è capienza per non lasciare fuori nessuno e realizzando, nel concreto, un rilancio della medicina del territorio che resta l’unico argine per ridurre le ospedalizzazioni improprie e gli sprechi in sanità”.