Sanità, Campania ultima anche su fascicolo elettronico
10 Giugno 2022Lorenzo Medici (Fp Cisl): “È una maledizione. Primi solo per morti”.
La Campania conferma l’ultimo posto in Italia nella sanità. Le Linee Guida per l’attuazione del fascicolo elettronico del Ministero della Salute assegnano alla regione ancora una volta il ruolo di fanalino di coda, con appena l’1% delle prestazioni consultabili on line, meno della Calabria, penultima con 1,3 e a distanza siderale dall’Emilia-Romagna con il 91,6%.
“E’ – sottolinea il leader della Cisl Funzione Pubblica Lorenzo Medici – una maledizione. Purtroppo siamo primi solo per il tasso di mortalità infantile e per la più bassa aspettativa di vita, che da noi è di 80 anni e 6 mesi contro gli 81,6 di due anni fa e gli 82,4 della media nazionale, come di recente ha certificato l’Istat, a conferma che la Campania è la regione più giovane d’Italia perché si muore molto prima che in altre parti del Paese. Ora è arrivata anche la sentenza ministeriale sulla (mancata) trasformazione digitale. Un fallimento totale per la Giunta del presidente ed assessore alla Sanità De Luca, aldilà dei proclami con i quali si è cimentato in questi anni, evidentemente non suffragati da dati veri ed oggettivi ma solo da propaganda”.
La Campania è a zero sugli esiti degli esami istologici, sui referti delle visite specialistiche, sui verbali di pronto soccorso, sulle lettere di dimissioni ospedaliere, per non parlare dei pagamenti on line o delle autocertificazioni delle esenzioni per il reddito.
“Eppure – ricorda Medici – l’Asl Napoli 3 Sud procede al licenziamento degli esperti informatici, nonostante la totale carenza di personale dedicato. L’ennesimo paradosso di una gestione totalmente inaccettabile, che continua a vivere di gloria riflessa solo per la straordinaria e totale abnegazione degli addetti che puntualmente assicurano, nonostante gli spaventosi vuoti di organico nelle Asl e nelle aziende ospedaliere e il sovraffollamento dei pronto soccorso, le cui foto con le barelle sono diventate virali in tutta Europa, una risposta efficiente alla domanda di salute. La Cisl dice basta a questa situazione e chiede ancora una volta un piano straordinario di assunzioni, a partire dalla stabilizzazione del precariato. La Regione sappia che la nostra mobilitazione non si fermerà mai, perché la salute è un diritto pieno che deve essere assicurato ai cittadini, ai quali non servono le barzellette ma fatti e provvedimenti che ci facciano uscire dal vicolo cieco in cui persiste la sanità in Campania”.