Sanità ed infiltrazioni camorristiche
28 Maggio 2020San Giovanni Bosco, l’ipotesi di un intervento da parte del Ministero dell’Interno per una eventuale gestione commissariale, ha ripreso quota in questi giorni.
Dopo decise e coraggiose prese di posizione dei vertici sanitari dell’Asl Na 1 (prima Mario Forlenza e successivamente Ciro Verdoliva) sulla clamorosa vicenda dell’ospedale San Giovanni Bosco Bosco di Napoli, nel passato “gestito” per le prenotazioni, bar interno e parcheggio da clan camorristici, a conclusione delle indagini della Procura della Repubblica di Napoli diretta da Giovanni Melillo, sembra addirittura che il Ministro dell’Interno stia vagliando la possibilità di commissariamento.
Una scelta certamente clamorosa che finalmente metta la parola fine ai vari condizionamenti dei clan all’interno di strutture ospedaliere regionali (sono tante), che vanno dall’imposizione sulle scelte del personale, alle contestazione di direttori sanitari ( vedi ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia), alle aggressioni ai pronto soccorso (Ospedale di Boscotrecase) alle priorità delle prenotazioni, ai ricoveri, e che finalmente, pone le leggi dello Stato come riferimento dei cittadini.
Chi come noi, da tempo, ha seguito le vicende del San Giovanni Bosco, alla ribalta nazionale soprattutto per la vicenda delle “formiche” presenti a “comando” nei vari reparti e per la distruzione di suppellettili ed aggressioni al personale sanitario da parte di pregiudicati della zona dopo il ricovero di un congiunto, ed alla conseguente determinazione di coraggiosi dirigenti sanitari (Verdoliva è stato fra i più attivi a riportare ordine e legalità nella struttura ospedaliera) plaude all’iniziativa della Procura napoletana anche se “vede” con qualche dubbio il commissariamento che in alcuni ambienti potrebbe anche essere interpretato come “punizione” a chi ha messo fuori dal tempio i mercanti.
Una amara considerazione, dopo la gioia di vedere finalmente l’Autorità Giudiziaria intervenire con forza e determinazione in un ambiente in parte “colluso” o meglio prigioniero di antiche ma attuali culture camorristiche, la possibile svolta di un commissariamento che, francamente, stupisce.