Sanità, il confronto dei candidati presidenti

Sanità, il confronto dei candidati presidenti

20 Settembre 2020 0 Di La Redazione

Aspat e CittadinanzaAttiva in una sorta di prova generale di confronto istituzionale per fissare i percorsi più idonei per garantire l’assistenza ai cittadini campani.

 

Ascolto e confronto con la sanità privata. Questo vogliono i tre principali candidati presidente alle prossime elezioni regionali. Caldoro, De Luca e Ciarambino si sono confrontati a distanza in questi giorni su Radio Crc Targato Italia con lo speciale “Barba&Capelli” elezioni 2020 promosso da Aspat e Cittadinanzattiva, condotto da Corrado Gabriele, in studio il giornalista de Il Mattino Ettore Mautone, il presidente Aspat Pierpaolo Polizzi e il segretario regionale di Cittadinanzattiva, Lorenzo Latella. “Necessitiamo di preconizzare il percorso di rapporti istituzionali per il prossimo quinquennio con gli Amministratori regionali eletti – dice Lorenzo Latella, segretario regionale di Cittadinanzattiva – una sorta di prova generale e di messa a regime delle Categorie rappresentate che, a partire dall’ascolto della politica, consenta attraverso l’istituzione di tavoli tecnici permanenti il progressivo raggiungimento degli obiettivi prefissati dal Protocollo d’intesa che, prevede sostanzialmente un organico e fattivo livello di collaborazione con tutte le articolazioni in Sanità dell’Ente Regione”.

Pierpaolo Polizzi, presidente Aspat, ha spiegato che “l’iniziativa doveva svilupparsi in un convegno in presenza a maggio, poi è nata l’idea delle interviste con un questionario tra i suoi associati che si occupano di sanità territoriale tra cui le attività ambulatoriali e socio-sanitarie. Auspichiamo che la nuova Giunta vada verso un regime ordinario per costruire nuovi scenari. Siamo pronti per un protocollo d’intesa che sia un monitoraggio della medicina territoriale”.

Il forum è stato anche l’occasione per presentare il Protocollo d’intesa tra Aspat e Cittadinanzattiva: un documento sarà sottoposto al futuro presidente e Giunta regionale.

Sulle risorse, tutti sono d’accordo su una nuova distribuzione. Per Caldoro “tutti, noi e operatori della sanità, lavoriamo per la salute del cittadino in un mix equilibrato in quella della sanità pubblica e quella privata convenzionata: finanziamenti che devono essere distribuiti con equilibrio e non sottratti al Sud. In questi 5 anni abbiamo perso risorse, quasi 350 milioni di euro”. 

Lo ribadisce Valeria Ciarambino: “l’Emilia Romagna utilizza il 92,2% delle risorse regionali per garantire livelli minimi di assistenza mentre la Campania è ultima con il 53,9%. La pandemia ha dimostrato come in Italia esistano sistema regionali più efficaci di altri indipendentemente da chi governa. Queste disparità vanno superate con una modalità più equa di distribuzione, il sistema sanitario nazionale si basa su un criterio per età e non tiene conto di quelli epidemiologici e dei bisogni di cura differenti”. 

Anche l’attuale governatore De Luca parla di “una battaglia per il riparto del fondo nazionale: la Campania viene depredata di oltre 300 milioni ed è la regione che riceve meno risorse di tutte. Avere questi soldi significa anche un rapporto diverso con i soggetti privati. L’obiettivo di fondo è quello di realizzare un rapporto civile tra sanità pubblica e privata, non avere più incertezze né contrattazione permanente. Bisogna sapere in modo definitivo quali sono le risorse che uno riceve e in tempi immediati”.

Nel rapporto tra ospedalizzazione e medicina territoriale Caldoro dice che “il ruolo del Pubblico, quello dell’accreditato che ha una funzione strategica e centrale nella nostra regione e le associazioni dei pazienti devono fare la loro parte. Abbiamo visto che quando ospedalizziamo troppo, le cose non funzionano, bisogna creare un mix giusto e avvicinare la sanità al cittadino: necessario offrire quella sanità del territorio da finanziare”.

Per la Ciarambino “quando incontro i cittadini e parlo di sanità l’immagine immediata è il pronto soccorso e l’ospedale. Non sappiamo cosa voglia dire presidi intermedi e presa in carico del paziente. Per me è una priorità assoluta, voglio implementare una sanità di prossimità”. Invece De Luca parla di “miracolo compiuto per l’uscita dal commissariamento con tempi di pagamento che costringevano i privati a fare la cessione del credito”.

Sulle liste di attesa Caldoro promette di “garantire il fabbisogno necessario attraverso più risorse” e rilancia il budget salute di “1000 euro a cittadino”. Su questo punto Ciarambino attacca De Luca dicendo che dopo 5 anni “siamo ancora alle promesse e ho esposto alla Procura contabile perché si sono favoriti erogatori di alcune Asl a discapito di altre”. Per De Luca, invece, si deve fare una “operazione verità” sul fabbisogno pubblico: “vogliamo pagare per i nostri laboratori quanto sono pagati quelli di altre regioni, ai privati chiediamo la qualità delle prestazioni”.

I tre candidati non mettono in discussione il ruolo e l’importanza del privato accreditato. Parole d’ordine sono: “equilibrio tra sanità pubblica e quella accreditata con il mantra della qualità delle prestazioni”.

Le associazioni degli operatori privati chiedono, infine, quale dovrà essere il loro ruolo. Caldoro promette un “ritorno alla normalità con tavoli permanenti”. Valeria Ciarambino attacca il piano ospedaliero di De Luca sulla presenza di una sanità privata “in assenza di standard di qualità” e promette di “rivedere sistema di accreditamento e alzare livelli di qualità”. De Luca conferma il punto sulla “qualità delle prestazioni”, sia pubblico o privato, con quest’ultimo “pienamente integrato”.