Sanità in Costiera, sempre più giù
2 Dicembre 2018L’intero territorio è passato da cinque riferimenti ospedalieri a “quasi” due. Non va meglio il territorio: per i residenti diventa impossibile fare un banale esame diagnostico senza ricorrere a snervanti viaggi verso l’aria stabiese.
Mentre gli strateghi del (dis)servizio sanitario in penisola sorrentina ancora discutono su una programmazione che con la costruzione di un ospedale unico dovrebbe assicurare almeno elementari livelli di assistenza si chiude un altro presidio: il Centro di Igiene Mentale di Sorrento.
Il “contentino” del trasferimento di parte della Struttura negli insufficienti locali dell’ex ospedale di Sant’Agnello non placa l’ira – o meglio la rabbia per l’allontanamento dei ricoverati in locali al di fuori della penisola – della maggior parte della popolazione stanca di vedersi privare di ulteriori servizi sanitari già vergognosamente insufficienti in una realtà turistico-commerciale ai primi posti in Italia. All’aumento di una popolazione residente e quella di particolari patologie la Sanità in penisola sorrentina ha subito una paurosa riduzione in termini di qualità e strutture. Fino agli ultimi anni del secolo scorso da Vico Equense a Massa Lubrense, su sei comuni esistevano tre ospedali, il Santa Maria della Misericordia di Sorrento, il “Mariano Lauro di Sant’Agnello, il De Luca e Rossano di Vico Equense.
Ai tre ospedali si affiancavano la clinica San Michele di Piano di Sorrento, con un efficiente servizio di dialisi e camera operatoria all’avanguardia, la Clinica Villa Maria di Vico Equense punto di riferimento d’eccellenza per le partorienti della penisola, un Centro di Dialisi a Sorrento, una costruenda clinica specializzata in ortopedia poi diventata hotel, sui Colli di San Pietro, il Centro d’Igiene mentale di Sorrento. Oggi sembra di rivivere all’inverso quel famoso bollettino di guerra del generale Diaz … “ i resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza….”. Sono rimasti l’ospedale di Sorrento con facciata cadente e malato cronico in alcuni reparti (ancora chiuse tre stanze dell’ortopedia per bagni non a norma, camere operatorie con impianto di climatizzazione da rifare, cronica mancanza di medici ed infermieri) e quello di Vico Equense la cui autonomia viene difesa a denti stretti contro il paventato accorpamento al nuovo ospedale unico.
Per fare un’indagine diagnostica che va oltre la semplice radiografia o tac, bisogna mettersi in fila d’attesa nei centri fuori penisola (a quando il nuovo mammografo promesso o meglio sbandierato come panacea di tutti i mali dalla dottoressa Costantini in un convegno di qualche mese fa a Massa Lubrense?
Nel frattempo continuano i viaggi della speranza anche per un semplice esame.
“Quousque tandem abutere Costantini, patientia nostra ? ”.
Gaetano Milone