Sanità irpina, la bella storia del piccolo Salvatore
1 Marzo 2019Magari si tratta di episodi ma i protagonisti fanno bene a raccontarli perché se è vero che ci sono segmenti dell’assistenza che non funzionano, ci sono anche storie come questa.
Le buone notizie possono contribuire a migliorare la società, offrendoci una percezione ed una prospettiva diversa della realtà, anche se purtroppo trovano sempre troppo poco spazio.
Proprio per questa ragione, l’Ancos, Associazione Nazionale Cooperative Sociali, di Avellino ha deciso di rendere nota una testimonianza positiva – in verità una delle tante, anche se particolarmente significativa – sul livello di soddisfazione della famiglia di un piccolissimo utente dei servizi di cura domiciliare erogati dall’Asl in Irpinia, tramite la struttura mutualistica che gestisce l’assistenza.
L’idea di rendere pubblica la testimonianza ci è stata proposta proprio dalla diretta interessata, la signora Clara A. che ha avuto necessità di richiedere interventi di cure domiciliari per il piccolo Salvatore, il figlioletto di un anno.
«Quando aveva 4 mesi – racconta Clara – abbiamo scoperto che era affetto da sarcoma cellulare ad un rene. I medici della struttura ospedaliera di Napoli, presso la quale era in trattamento, hanno attivato la richiesta di assistenza domiciliare, dicendomi che ad Avellino c’era il miglior servizio erogato in Campania, ormai un modello per il resto della regione. Oggi posso confermare che è proprio vero».
«Non ho trovato soltanto operatori disponibili e professionali, ma anche una sincera comprensione per la difficile e delicata situazione che io e mio marito ci siamo improvvisamente trovati a dover gestire, pure sotto il profilo psicologico, da quando abbiamo appreso della malattia del nostro bambino».
«Francesco – prosegue la signora – l’infermiere che segue Salvatore è ormai un riferimento per la nostra famiglia. Non si limita semplicemente ad effettuare le medicazioni programmate, tre volte la settimana, ed i prelievi per gli accertamenti clinici richiesti, ma è pronto ad intervenire anche quando lo chiamiamo senza preavviso, perché semmai il bambino ha la febbre e quindi diventa necessario o comunque per noi tranquillizzante un ulteriore supporto».
«Insomma – conclude Clara – abbiamo trovato non solo competenza e puntualità, ma anche tanta umanità. E’ per questo che ho avvertito l’esigenza di dirlo. Quando un servizio pubblico non funziona facciamo bene a chiedere a chi di dovere di intervenire per migliorarlo. Ma se, invece, è efficiente e viene svolto con passione è giusto che i cittadini manifestino il proprio apprezzamento».