Sanità Nursing Up: il giusto riconoscimento agli infermieri
14 Marzo 2021De Palma: “Il progetto del Ministro Brunetta dia reale valorizzazione all’attività professionale della categoria”.
“Siamo di fronte al momento della verità: quello in cui occorre intraprendere scelte cruciali per il futuro degli infermieri italiani e delle professioni sanitarie. Tutte le parti in causa, Governo, Regioni, Sindacati, non possono astenersi dallo svolgere al meglio il loro ruolo, dialogando in modo concreto e costruendo un patto sinergico degno di un Paese civile, dove l’efficienza della sanità e la cura dei malati siano al primo posto. È necessario quindi prepararsi ad affrontare la tornata contrattuale 2019-2021, visto che tutti i Ccnl dei dipendenti pubblici sono scaduti da più di due anni, per dare subito un volto nuovo al contratto di chi combatte al fronte, contro la morte, ogni giorno, per salvare la vita degli italiani. Perché mai come in questo momento il riconoscimento del mondo sanitario e di chi ne sorregge il peso è ripetiamo la priorità assoluta. Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Sindacato Nursing Up, si rivolge pubblicamente al Ministro Brunetta, impegnato in queste ore, con il suo progetto, a “ridisegnare i connotati” di una Pubblica Amministrazione che va svecchiata, snellita, anche reimpostata da zero se necessario, e dove in particolare Nursing Up chiede che si dia finalmente dignità al ruolo degli infermieri e degli altri operatori sanitari, coloro che nella sanità pubblica servono alacremente il paese in uno dei momenti più difficili della nostra storia recente.
«Chiediamo a gran voce, dice De Palma, e lo stiamo facendo da tempo, una valorizzazione contrattuale per gli infermieri italiani e gli altri professionisti sanitari degna di tal nome. E mai occasione si rivela più propizia per porre di nuovo all’attenzione del Governo i nostri intenti. I tempi sono maturi per riconoscerci la medesima struttura contrattuale dei dirigenti medici. Ci sono tutte le condizioni.
Non ci bastano i premi una tantum, ma occorrono solide integrazioni alle indennità specifiche che abbiamo già ottenuto e che però di certo non ci bastano. Al Ministro chiediamo il riconoscimento di “tutti i colleghi che operano sul campo”, vogliamo che ad ogni infermiere venga garantita l’attribuzione di un incarico di funzione dopo un certo numero di anni di servizio, la possibilità di scatti di carriera, continuativi ed omogeneizzati, appunto, alla struttura contrattuale dei dirigenti. Vogliamo l’aumento della nostra indennità di specificità sanitaria, che dovrà essere portata almeno a € 500 mensili. Stiamo parlando di quello che consideriamo uno strumento attraverso il quale si dà atto e si valorizzano le specifiche differenze ed apporto professionale rispetto agli altri dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Al Ministro Brunetta ricordiamo che non intendiamo arretrare di un millimetro rispetto alle nostre posizioni: lotteremo e continueremo a farlo per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, come sindacato, al fianco degli infermieri italiani e degli altri colleghi professionisti sanitari. In tutto questo le nostre proposte sono già da tempo sul tavolo di ARAN e del Comitato di Settore. Confermiamo di essere pronti a valutare serenamente qualsiasi ipotesi di nuova struttura contrattuale come base di confronto, che si tratti di categorie o altri eventuali archetipi di riferimento, questo è relativo, purché l’impianto ci valorizzi seriamente partendo da un alveo autonomo di contrattazione, da una una reale omogeneizzazione dei vari istituti con quelli della dirigenza medica, da una revisione radicale degli inquadramenti e da congrue risorse economiche a disposizione. In tutto questo non accetteremo mai ipotesi contrattuali che escludano un serio e definitivo avanzamento di carriera, diritto al quale aspiriamo da tempo e che mai come in questo momento meritiamo», conclude De Palma.