Sannio, la “quota rosa grillina” pizzica Pizzuti
20 Aprile 2019Le senatrici 5 Stelle, Danila De Lucia e Sabrina Ricciardi, attaccano duramente il direttore generale del San Pio: “Alle favole occorre rispondere con i dati”.
“Il j’accuse” delle esponenti pentastellate parte dalla conferenza stampa, tenuta dal manager del “Ruggi” nei giorni scorsi, che non avrebbe fornito spiegazioni esaurienti in merito alle contestazioni mosse alla sua gestione da esponenti di FI (in particolare, dal sindaco del capoluogo e dalla di lui consorte, senatrice Sandra Lonardo ndr.) che, a più riprese lo hanno criticato.
“Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Renato Pizzuti, ha sostenuto, nel corso di una conferenza stampa – si legge nella nota delle senatrici 5 Stelle – che tutto quanto si dice intorno alle sorti della sanità del Sannio è semplicemente frutto di “favole mediatiche” che hanno prodotto tanti danni all’immagine del “San Pio”.
Ebbene, alle favole, dal nostro punto di vista, sarebbe il caso di rispondere con dati oggettivi, anche se il Dg ben si è guardato dal riportare numeri precisi su quanto e come l’ospedale stia funzionando o meno, anche considerando che a noi risultano in crollo verticale i ricoveri ordinari e quelli in day hospital, la complessità dei ricoveri, la drastica riduzione della mobilità attiva con dati che sono già alla stregua di un presidio e non di un’azienda ospedaliera”.
Inizia così la dura requisitoria delle senatrici del Movimento 5 Stelle che denunciano una serie di carenze, anche gravi: ambulatori chiusi per carenza di personale; difficoltà ad effettuare interventi chirurgici per mancanza di anestesisti; lunghi tempi di attesa; pazienti trasferiti in altri ospedali; riduzione degli accessi al pronto soccorso e ciononostante lunghi stazionamenti in barella; aumento dei contenziosi per eventi avversi.
“È universalmente riconosciuto che oltre l’80% dei danni a carico dei pazienti sono legati a problemi organizzativi che in questo caso sono: la grave carenza di personale sanitario, la cattiva manutenzione, la vetustà delle tecnologie, la mancanza di una direzione efficace”. Così De Lucia e Ricciardi che non si fermano qui: “Di fatto, è assente da circa un anno la figura del direttore sanitario, quindi manca l’area direzionale più importante, deputata a coordinare tutte le attività sanitarie che, in sostanza, sono la vera mission di un’azienda ospedaliera.
Ebbene, alla luce di tali osservazioni, saremmo rimasti soddisfatti dell’intervento di Pizzuti solo se avesse fornito una scheda dalla quale si potevano evincere: numero ricoveri ordinari e di dh con degenza media, peso relativo, percentuale Drg chirurgici, mobilità attiva, modalità di dimissione, distinti per presidio ospedaliero e reparto di degenza; numero prestazioni ambulatoriali e tempi di attesa per singolo ambulatorio; numero prestazioni di Pronto soccorso; dotazione di posti letto attualmente in esercizio; elenco tecnologie sanitarie non attive per dismissione o manutenzione; data acquisto tecnologie sanitarie in dotazione presso le singole strutture sanitarie; contenzioso analizzato dalla commissione valutazione sinistri; costo annuale assicurazione per responsabilità professionale; accantonamento per contenzioso medico-legale; risorse aziendali destinate al risarcimento del danno riconosciuto in sede di transazione; numero medici e infermieri per singolo reparto di degenza e/o servizio. Questi dati sarebbe bene averli almeno in riferimento al periodo 2016-2018, così da poterne valutare il decremento….
Nessuna raccolta di firme basterà mai per porre rimedio a quanto accaduto in questi ultimi tempi a quella che noi vogliamo continuare a chiamare Azienda ospedaliera ‘Rummo’. Purtroppo, neanche l’impegno e l’abnegazione di quanti vi operano è sufficiente a sopperire alle evidenti carenze!”.