Sant’Agata dei Goti, il “fantasma” di un ospedale
4 Febbraio 2019Primi cittadini ed esponenti della politica nazionale, al di là degli schieramenti, uniti per ribadire la necessità di un rilancio per un nosocomio agonizzante.
Un ospedale monco, privo di reparti fondamentali, dotato di un pronto soccorso che sembra sia messo in condizioni di poter fronteggiare codici “verdi” e niente più e, quel che è peggio, con un futuro sempre più incerto; una parodia, insomma, di struttura sanitaria. E’, in sintesi, la condizione nella quale versa l’ospedale di Sant’Agata dei Goti, il Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, così come è emersa dall’analisi che ne è stata fatta nel corso dell’assemblea dei sindaci dell’ambito territoriale dell’Asl Benevento convocata dal primo cittadino del capoluogo, Clemente Mastella. All’incontro hanno preso parte non pochi primi cittadini del territorio, insieme con la senatrice di Forza Italia Sandra Lonardo; con lei, la sua collega Danila De Lucia ed i deputati Pasquale Maglione e Angela Maglione dei 5stelle. Presente anche il consigliere regionale Mino Mortaruolo. I lavori, in sostanza, sono stati aperti dalla testimonianza, a dir poco drammatica, coinvolgente, di Mena Di Stasi, portavoce del comitato civico spontaneo “Curiamo la vita” di Sant’Agata, nato con il proposito di difendere il diritto alla salute e lottando, di conseguenza, perché la comunità abbia un ospedale che sia degno di questo nome. “Siamo preoccupati – ha sostenuto con fermezza e decisione – per quello che sta accadendo. Sino al primo febbraio non avevamo più il 118 ma erano in piedi i reparti di ortopedia, chirurgia, cardiologia. Ora, la situazione si è ribaltata: i tagli hanno ridotto il numero dei reparti. Che senso ha dunque far rientrare il Sant’Alfonso nella rete delle emergenze e apportare, contemporaneamente, questi tagli? E’ – la sua amara conclusione – una presa in giro”. Un invito, accorato, ha infine rivolto alla classe politica perché “possa e sappia superare le distanze per tutelare il nostro diritto alla salute”. A tracciare il punto della situazione, almeno a livello regionale, dopo l’approvazione del piano ospedaliero, ci ha pensato Mortaruolo. “Diamo uno sguardo a quanto si temeva e a quello che è oggi la realtà. Benevento – ha sottolineato – mantiene il Dea di secondo livello; Sant’Agata conserva il pronto soccorso; sono stati messi in campo investimenti importanti”. Manca, tuttavia – e non è cosa di poco conto – il via libera ministeriale. Il sindaco di Sant’Agata, Carmine Valentino, ha, a sua volta, posto l’accento sulla situazione del Sant’Alfonso, evidenziando, in particolare, che l’ospedale è a rischio per la scarsa affluenza di utenza. Ha quindi preso la parola Maglione che ha esordito denunciando la situazione “chiaramente strumentale” ma “siamo qui, al di là delle appartenenze. Come la volta scorsa, abbiamo ottemperato alla richiesta e ottenuto la deroga per il pronto soccorso; noi ci siamo ancora”. Non si è lasciato sfuggire l’occasione il deputato pentastellato per lanciare un deciso affondo contro la gestione commissariale di De Luca: “Spetta però al commissario De Luca spendere la deroga ottenuta nel modo migliore. Invece ha creato un pronto soccorso per soli codici verdi. E’ come – continua Maglione – se avesse messo dieci euro di benzina garantendo di rimanere a piedi solo un po’ più avanti. I sindaci, soprattutto quelli del Pd, dovevano seguire la situazione da vicino. Continueremo ad esserci ma non possiamo permettere di utilizzare questa situazione in modo strumentale per ottenere solo attenzione mediatica”. Il sindaco di Benevento, a sua volta, non si è sottratto alla polemica e ha così rilanciato: “Abbiamo invitato tutti ma da una parte della deputazione sannita ci saremmo aspettati una sensibilità, un’attenzione diversa per i cittadini. Credo che per queste cose occorra il contributo di tutti; invece si sillaba ancora rispetto ai propri spazi. Ne prendo atto. La prossima volta eviterò di invitare i Cinque Stelle considerando che si sono chiesti perché erano stati convocati”. “De Luca ha fatto la sua parte con ritardo – ha aggiunto Mastella – e continueremo a parlare con chi vorrà essere nostro interlocutore. Andremo avanti per i cittadini, anche per le strutture ospedaliere di Benevento che vivono un momento di crisi”.