Sarcoma, al “Pascale” protesi personalizzate in 3D
24 Giugno 2019Fazioli: “Siamo in grado di impiantare protesi con struttura quasi anatomica del malato. In ortopedia oncologica è un passaggio molto importante per la ripresa”.
Napoli – Bologna era la sua meta abituale. Per anni Flavio Fazioli, dirigente di ortopedia oncologica nel Pascale, è andato a lezione dal professore Mario Mercuri al “Rizzoli” di Bologna. Ore e ore in sala operatoria e in ambulatorio per rubare al Maestro i segreti della chirurgia oncologica in ortopedia. Poi in auto o in treno tornava nella sua città per riprendere il lavoro nel Policlinico federiciano e nel Pascale.
Il premio è dietro l’angolo. Probabilmente già a luglio Flavio Fazioli potrebbe avere nel Pascale il titolo di direttore dell’ortopedia oncologica. “Lavoro in questo Istituto dal ’90 come consulente del Policlinico federiciano, poi nel 2003 sono entrato definitivamente nell’organico dell’Istituto. Stiamo lavorando molto con un tumore che fino a venti anni fa era considerato raro, il sarcoma. È una patologia oncologica maligna che si manifesta agli arti inferiori e superiori e che può presentarsi in ogni parte del corpo. Il problema è che i sarcomi generalmente compaiono in persone giovani, molto giovani”.
Parla con entusiasmo e ammirazione di Flavio Fazioli anche Anna Maria Minicucci, la direttrice generale dell’azienda ospedaliera Santobono, Pausilipon che da anni ha sottoscritto con la sua azienda una convenzione con l’istituto Pascale per consentire a Fazioli di operare nel Santobono bambine e bambini vittime di un sarcoma. “Dicevo che venti anni fa era una malattia rara. Oggi solo in Campania si registrano ogni anno circa duecento casi di questo tumore che in eguale misura attacca uomini e donne, ma soprattutto i giovani. Da qui l’opportunità che mi è stata offerta di lavorare anche in un’azienda pediatrica: quando c’è bisogno opero in quell’azienda con il personale del Santobono molto competente di terapia del non dolore, necessaria per non far soffrire i piccoli pazienti”.
Tumore maligno che ogni anno vede crescere il numero delle persone colpite, con un’età media che va dai dieci ai quaranta anni. “È vero solo in parte – spiega Fazioli – perché ad esempio il liposarcoma colpisce pazienti di ottanta e novanta anni. In tutto il mondo si considera basilare l’intervento chirurgico contro un tumore che si presenta come una tumefazione che determina aumento di volume perché colpisce l’arto, il muscolo e le articolazioni. Con la chirurgia si cerca di far guarire la persona senza renderla disabile; all’intervento operatorio si uniscono quasi sempre la chiemio e la radioterapia”.
A una donna poco più che sessantenne per un sarcoma sinoviale nel Pascale Flavio Fazioli e i suoi collaboratori – i dottori Michele Gallo e Francesco Lotito – hanno impiantato addirittura una protesi d’anca d’argento. “La signora aveva alla precedente protesi un’infezione molto avanzata. Gliel’abbiamo asportata per sostituirla con una di argento, metallo che è tra i più potenti antibatterici: la signora ha ripreso la mobilità”.
In collaborazione con una fabbrica tedesca l’Irccs Pascale lavora per la realizzazione di protesi 3D realizzate su misura per ogni paziente. “I dettagli della Tac vengono trasmessi alla fabbrica che ci invia protesi personalizzatecon sistemi di taglio computerizzati. In questo modo – chiarisce il dottore Fazioli – siamo in grado di impiantare una protesi con struttura quasi anatomica del malato. In ortopedia oncologica è un passaggio molto importante per la sua ripresa”.