Scacco matto all’insonnia estiva
7 Luglio 2019Per sonni ristoratori sono determinanti l’alimentazione, prediligendo cibi leggeri per non appesantire la digestione, rimedi naturali e moderata attività fisica,
La bella stagione richiama immediatamente il periodo delle vacanze, la frutta più saporita, la vita all’aria aperta e tante, tante cose piacevoli, complice l’allungamento delle ore di luce e la mitezza del clima.
Come in tutte le cose, anche in questa c’è l’inevitabile rovescio della medaglia: caldo che diventa afa, la proliferazione delle zanzare e di altri insetti fastidiosi. Tutti fattori che, per molti milioni di persone, si traducono un un’aumentata difficoltà a prendere sonno e poter realizzare così un riposo ristoratore.
In estate le giornate si allungano e con esse si allunga anche il periodo “naturale” di veglia. La temperatura corporea, poi, che tende ad abbassarsi con l’approssimarsi del sonno, scende con più difficoltà anche per via del caldo: tutto questo genera di riflesso anche la riduzione nella produzione di melatonina, fondamentale per garantire un sonno sano e non interrotto da frequenti risvegli che non consentono un sonno riposante. Ecco perché alcuni di noi fanno più fatica ad addormentarsi durante l’estate, e quando succede è spesso un sonno costellato di risvegli frequenti, di gran lunga lontani da un sonno pienamente riposante.
Quando il sonno tarda a giungere, complice l’afa estiva magari associata ad alimenti eccitanti (caffè, cioccolato, tè) questo comporta irritabilità, inefficienza ed incapacità a concentrarsi. Tiglio, valeriana, camomilla, escholtzia, lime, luppolo, iperico risultano essere i presidi fitoterapici con cui affrontare l’insonnia. La valeriana, in particolare, ha un effetto sedativo-calmante a livello neurocardiologico. Per chi è colpito da frequenti interruzioni del sonno, il rimedio di elezione risulta senz’altro l’elscholtzia.
In presenza di un disturbo come l’insonnia estiva è necessario in primo luogo mettere in atto alcuni cambiamenti delle abitudini alimentari. È da tenere in massima considerazione l’alimentazione, prediligendo cibi leggeri (soprattutto a cena) per non appesantire e allungare la digestione. Da evitare anche l’assunzione di bevande alcoliche, che influiscono direttamente sui ritmi sonno-veglia e alterano sensibilmente la qualità del sonno.
Largo, senza esagerare, a latte e latticini che contengono triptofano. Utile, infine una moderata attività fisica che serve a liberare endorfine, oppiacei naturali che procurano benessere psicofisico.