“Schizofrenia organizzativa della Regione Campania”
23 Novembre 2021Il segretario Cisl-Fp Napoli Luigi D’Emilio: “Così si nega il diritto alle cure, a rischio anche la salute dei pazienti più piccoli”.
“A Napoli ancora una volta per aprire un reparto Covid 19 si trasferiscono infermieri da un ospedale all’altro. E quando arrivano sono troppo pochi per essere assegnati anche ai reparti d’urgenza. La follia organizzativa della sanità campana per l’ennesima volta dimentica di provvedere all’assistenza ordinaria dei servizi sanitari e mette a rischio la salute dei bambini e di tutti i cittadini. non è possibile che la recrudescenza della pandemia che ormai conosciamo diventi a Napoli un’emergenza”. A denunciare quanto accade tra l’ospedale del Mare, il Loreto Mare ed il Santobono è la Cisl Fp Napoli, a parlare è Luigi D’Emilio segretario generale di Napoli e dell’Area Metropolitana dove gli strascichi dell’emergenza Covid-19 hanno determinato una situazione ancor più grave del previsto. “Non è possibile che difronte ad un fenomeno come la pandemia non si provvede ad adeguare gli organici sottodimensionati da tempo. É necessario stabilizzare il personale precario, effettuare un reclutamento speciale e mantenere in servizio i tutti i contratti in essere – spiega Luigi D’Emilio segretario generale Cisl Fp Napoli e area Metropolitana – il carico di lavoro delle strutture non può ricadere esclusivamente sugli operatori costretti a turni massacranti anche di 18 ore come sta accadendo all’ospedale Santobono, dove malgrado siano giunte nuove unità a tempo determinato, non sono sufficienti a coprire anche le esigenze della terapia intensiva neonatale, reparto in questo periodo saturi di bambini con bronchiolite. Così è a rischio non solo la loro sicurezza ma anche quella dei pazienti stessi”.
Intanto la continua mobilità di infermieri, operatori sanitari e tecnici dall’Ospedale del Mare, effettuata per consentire il ripristino di reparti Covid del Loreto Mare, sta compromettendo le attività del grande presidio che, causa la mancanza di personale, rischia reparti gravemente sottodimensionati rispetto alle necessità dell’utenza territoriale e dei pazienti ricoverati.