Sciame sismico ai Campi Flegrei: la terra trema ancora
5 Febbraio 2025Nelle prime ore della mattina di oggi, 5 febbraio 2025, un’intensa attività sismica ha interessato la zona dei Campi Flegrei, una delle aree vulcaniche più monitorate al mondo per la sua instabilità geologica. La scossa più forte, registrata alle 8:52, ha raggiunto i 3.1 gradi della scala Richter, facendo tremare la terra in modo piuttosto avvertibile, soprattutto nelle località di Pozzuoli e nei comuni circostanti.
L’epicentro del sisma è stato localizzato a una profondità di circa 2 km sotto il livello del mare, nelle immediate vicinanze del cratere flegreo, una caldera vulcanica che da secoli continua a mantenere alta l’attenzione degli esperti. Sebbene il terremoto non abbia causato danni significativi a persone o cose, la situazione rimane monitorata con attenzione, considerando il comportamento imprevedibile di questa zona.
Da settimane, infatti, l’attività sismica nei Campi Flegrei è in aumento, con una serie di scosse di bassa intensità che sembrano prefigurare un possibile fenomeno di risveglio vulcanico, sebbene gli esperti escludano per ora scenari drammatici. Il Sistema Nazionale di Protezione Civile e l’Osservatorio Vesuviano hanno attivato un piano di monitoraggio costante, con sensori sismici in grado di rilevare anche le minime variazioni nel comportamento del terreno.
La paura del risveglio del vulcano
Il Campi Flegrei non è nuovo a fenomeni di questo tipo. Nel corso degli anni, la sua storia geologica è stata segnata da cicli di attività sismica e vulcanica, con l’ultima eruzione documentata che risale a circa 500 anni fa. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’area è stata oggetto di un’intensa attività di monitoraggio, con la continua misurazione delle deformazioni del suolo e delle oscillazioni di pressione all’interno del magma.
La preoccupazione tra la popolazione locale è palpabile, soprattutto per la possibilità di eventi catastrofici che potrebbero avere effetti devastanti su Napoli e la sua vasta area metropolitana. Sebbene la scossa di oggi non abbia suscitato allarmi gravi, l’incertezza riguardo al futuro prossimo persiste. Secondo i geologi, infatti, l’attività sismica può essere sintomo di movimenti sotterranei che, seppur non direttamente correlati a un’eruzione imminente, potrebbero comunque portare a una fase di maggiore instabilità.
Cosa fare in caso di scosse
In queste situazioni, gli esperti suggeriscono di non farsi prendere dal panico, ma di adottare comportamenti prudenti. In caso di ulteriori scosse, le raccomandazioni restano quelle di mantenere la calma, allontanarsi dalle strutture più vulnerabili e seguire le indicazioni delle autorità locali. Importante è anche rimanere informati tramite canali ufficiali, evitando di diffondere voci infondate che potrebbero alimentare il panico.
Il fenomeno che sta interessando i Campi Flegrei, pur non essendo di per sé allarmante, è un promemoria costante della volatilità geologica di una zona tanto affascinante quanto delicata. Sarà fondamentale per la comunità scientifica continuare a monitorare l’area con strumenti sempre più avanzati, per anticipare qualsiasi sviluppo significativo e garantire la sicurezza della popolazione. Nel frattempo, la speranza resta quella che l’attività sismica possa placarsi senza provocare danni eccessivi, ma la natura, come sempre, ha il suo mistero.