“Se i contagi raggiungeranno quota 100 chiuderò la città”
26 Giugno 2020Esercito e forze dell’ordine presidiano l’aria calda degli ex palazzi Cirio ma, intanto, il presidente della Campania preannuncia una nuova sterzata legata all’andamento epidemico.
L’arrivo dell’esercito, sollecitato dal governatore, ha “raffreddato” le tensioni ma la situazione di Mondragone, cittadina costiera del casertano, resta ad alto rischio e, chiaramente, non solo per motivi legati alla diffusione del contagio da Coronavirus.
La vicenda del Covid 19 che sta colpendo in particolar modo la comunità bulgara, infatti, ha fatto emergere tutte le contraddizioni di una terra ricca di potenzialità e, bisogna ammetterlo, di ombre sinistre che nell’area danno spazio al governo dell’antistato.
Fenomeni quali il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori a nero sono emersi dal cono d’ombra nel quale erano stati relegati dall’indifferenza dei più e dalla tolleranza complice di chi doveva controllare e non lo ha fatto.
La disperazione di chi tentava di recuperare una stagione turistica, già fortemente compromessa dalla pandemia, si è scontrata con la disperazione di chi, senza lavoro, ancorché a nero, non può sopravvivere.
A Mondragone si parla, ed a giusta ragione, di bomba sociale che, unita a quella sanitaria, determina la nascita di un sentire comune che spinge per la “caccia all’untore”. A far da padrone, in questo contesto, è la paura: del virus e dell’ulteriore disastro economico. Tutto ciò, senza scomodare sociologi sempre in “agguato” in queste occasioni, è comprensibile. Ovviamente non giustificabile. Soprattutto se si riflette sul fatto che chi oggi grida è lo stesso che ieri, di fronte allo sfruttamento degli ultimi si è girato dall’altra parte.