Sebastian Vasile: “La forza di volontà è il motore, gli ingranaggi sono la passione”
23 Giugno 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
L’emergenza sanitaria ci ha fatto capire quali cose siano veramente importanti e lo sport è una di queste. Facendo una vita sana da sportivo e rispettando le regole non ho mai temuto per la mia vita. Non avevo paura del contagio per me ma per i miei cari. Ho perso il mio nonno materno durante il covid e non posso escludere di averlo io stesso contagiato, avendo cenato con lui qualche giorno prima del lockdown. La sensazione dopo la pandemia è di non sentirsi più “invincibili”. Nello sport, praticandolo a livello nazionale, non ho mai smesso di allenarmi anche nei momenti di chiusura forzata, Avendo la fortuna di vivere al mare ho potuto anche correre in spiaggia quotidianamente.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Il Futsal, o Calcio a 5, nella mia regione ha visto sparire molte squadre dalle serie minori. La crisi si è riflessa sulle sponsorizzazioni, costringendo molti a chiudere o a ripartire dalle categorie inferiori. Molti ragazzi in età giovanili hanno abbandonato o rischiato di farlo. Alcune società più stabili economicamente, hanno ottenuto dei ripescaggi rocamboleschi.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Sono cresciuto in cortile, sognando di giocare a calcio. Mio padre tifosissimo dell’Inter deve aver pesantemente condizionato la mia passione. Mia madre invece mi ha sempre frenato perché non le piaceva l’ambiente del calcio. Quando a 16 sono stato libero di scegliere ho iniziato a giocare a calcio ma lo sport per cui ero veramente portato, essendo cresciuto “nello stretto” era il calcio a 5. Dopo pochi anni di calcio sono passato al Futsal ed è stato subito amore. Segnai al mio esordio in C1. La mia carriera sportiva è stata un crescendo con molti successi a livello regionale e diversi campionati di Serie B nazionale. Scalata che mi ha portato incredibilmente ad esordire in Serie A a 36 anni. Adesso mamma è sempre presente al Palazzetto a fare il tifo e mio padre mi ha potuto guardare come l’Inter su SkySport.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
La forza di volontà è il motore. Gli ingranaggi sono la passione, l’amore per sé stessi, la voglia di non arrendersi anche quando le cose sembrano impossibili. Ho sempre sognato di raggiungere i più alti livelli nello sport. Senza i fattori di cui sopra, nulla sarebbe stato possibile.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
La forza di volontà è il motore. Gli ingranaggi sono la passione, l’amore per sé stessi, la voglia di non arrendersi anche quando le cose sembrano impossibili. Ho sempre sognato di raggiungere i più alti livelli nello sport. Senza i fattori di cui sopra, nulla sarebbe stato possibile.