Settembre andiamo è ora di cambiare
17 Settembre 2019Il segretario della Cislà-Fp di Salerno, Pietro Antonacchio, ai vertici del Ruggi: “Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare sempre le stesse cose.
È ora di cambiare, serve una svolta da parte della Direzione strategica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’ Aragona” di Salerno. Nell’Azienda Ospedaliera vige un principio unico e irremovibile: tutto ciò che è possibile fare in tutta la nazione all’azienda è proibito e invece tutto ciò che è irrealizzabile in tutte le altre Aziende sanitarie, nell’Ente salernitano si può fare.
Infatti avevamo ipotizzato che la nuova direzione strategica si approcciasse in maniera differente a quella precedente ma abbiamo avuto l’immediata sensazione che cambiano i musicisti ma la musica è sempre la stessa. Il caso di lasciare andare operatori formati attualmente assunti con contratti a tempo determinato e che da oltre due anni operano nelle corsie, vincitori di selezioni pubbliche a tempo indeterminato presso altre aziende, senza ipotizzare di mantenerli in servizio attraverso convenzioni con le aziende nazionali e regionali che hanno espletato i concorsi, uomini e donne giovani di questo territorio costrette ad emigrare, mostra una miopia propria di una dirigenza inadeguata”.
E continua. “Alla prima riunione che abbiamo avuto con la direzione strategica, in uno alla FIALS, abbiamo posto una serie di priorità ritenute mai affrontate e realizzabili nel breve periodo. L’andamento della riunione ha mostrato perplessità e vecchie logiche che riteniamo inaccettabili. Siamo stati bruciati dalla precedente direzione strategica e pertanto intolleranti su ulteriori ritardi e lungaggini. Senza indugio ci attrezzeremo.
A denunciare lo stato dell’arte. Se a breve la direzione strategica dell’Azienda non cambia registro attiveremo ogni azione a tutela dei cittadini e dei lavoratori tutti. Infatti per la prossima settimana organizzeremo una conferenza stampa per informare sullo stato attuale in cui versa l’azienda, richiamando la politica alle sue responsabilità dirette”.