Si va per mare
15 Luglio 2023È scritto sul libro dei fossili che 375 milioni di anni fa un pesce chiamato Biscir scorrazzava indifferentemente sulla terra ferma tuffandosi a tempo perso nel mare. Fisicamente ambivalente nuotava e passeggiava perché aveva collo e mani. Lo racconta nel libro Your inner fishilogo il paleontologo Neil Shubin. Alla luce di questo ritrovamento Shubin concluse che Biscir avrebbe potuto impersonare l’ essere vivente di transizione che ha preceduto l’uomo e nella scala dell’evoluzionismo che l’uomo discenda dai pesci. “L’ organismo umano non è che un acquario marino e il nostro ambiente interno non è che acqua di mare” conclude René Quiton fisiologo e biologo francese. I principi costitutivi dell’acqua del mare sono in parte presenti nell’ uomo .
L’acqua è l’origine della vita. L’ esplorazione spaziale alla ricerca di mondi abitati affonda nell’ acqua la speranza di vita in altri pianeti. L’uomo passa dalla placenta dove si sviluppa per nove mesi per ricevere il battesimo dell’acqua.
Il mare è una riserva immensa di acqua minerale clorurata sodica, ipertonica, alcalina. È ricco di ioni di zolfo, argento, oro, arsenico, cobalto, piombo e tanti altri minerali che sono un serbatoio misterioso di attività benefiche per l’organismo. Un mare di vita, ricco di sostanze organolettiche putrescenti che gli danno la caratteristica untuosità al tatto e un odore sgradevole al corpo di chi si immerge. Questo mare misterioso, immerso nel silenzio di una profondità voluta per preservare la sua specie forse per non morire per mano dell’uomo rinnova alla vista di chi lo contempla il senso delle proporzioni. Il gioco delle parti e delle energie in campo suggerisce una regola, impone un patto tra mare e uomo se quest’ultimo vuole ricevere benefici effetti per la salute. Diversamente a parte la causalità continueremo ad assistere ogni anno a circa 800 annegamenti che cadono in quella gioiosa fascia di sconsideratezze compresa tra i 14-29 anni.
La temperatura del mare è strettamente dipendente dal clima e, soprattutto, dall’ azione del sole. Varia nel corso della giornata. Più fredda al mattino si riscalda progressivamente per raffreddarsi nuovamente dopo le ore 17 del pomeriggio. Il bagno in acqua sia esso di mare, lago o fiume è un bagno freddo. Freddo come stress e potenziale causa di rischio per chi si immerge incautamente. Un freddo che non dovrebbe essere inferiore ai 15 gradi. L’acqua del mare causa un riflesso vagale in chi s’immerge. Un effetto il più delle volte momentaneo e senza conseguenze ma, se aggravato da condizioni di salute sfavorevoli o da imprudenti comportamenti di vita, può causare anche la morte,
Allora, non è salutare immergersi se si avverte una sensazione di freddo, di non perfetta salute o farlo se surriscaldati o ci si trovi in fase di digestione. Bagno e digestione sono la causa di continui scontri tra preoccupazione dei genitori e irrequietezza dei bambini. La regola è il buon senso. Pasti leggeri perché dalla consistenza e qualità degli alimenti dipende la digeribilità degli stessi e il tempo di attesa per immergersi con tranquillità. Un panino non è un piatto di lasagne… e allora è consigliabile non trasferire il ristorante dei desideri su una spiaggia. Fare uno spuntino non può essere trasformato in una gara alla master chef tra madri in competizione e eccesso di alimenti da buttare nella pattumiera del lido. Ricapitolando no a pranzi luculliani ricchi di grassi e troppo conditi; no agli alcolici, a bevande gelate causa esse stesse di possibili congestioni digestive. Se un tempo relativamente breve è necessario per digerire un panino, ne occorrono tre o più per un cenone diversamente si rischia a contatto con il freddo dell’acqua un blocco digestivo, una congestione con disturbi circolatori, crampi addominali, nausea, vomito e, spesso, morte.
La regola del bagno in acqua è “la lentezza”. È consigliabile entrare in mare lentamente e sostare in acqua bassa. Bagnarsi il viso, il torace, l’addome per attutire lo shock termico.
Poi l’immersione che tempra il corpo, stimola l’organismo che reagisce con una reazione di difesa caratterizzata da vasocostrizione, elevazione della pressione arteriosa, contrazione muscolare e iniziali fenomeni di bradicardia. Risposte necessarie per contenere la brusca riduzione del calore corporeo. La respirazione diventa più frequente e profonda e si possono osservare occasionali e momentanei spot di aritmia cardio-respiratoria. Ci troviamo di fronte a fenomeni del tutto transitori. Psicologicamente e fisicamente il bagnante ha una piacevole sensazione di euforia e benessere, uno stimolo muscolare e potrà praticare una ginnastica in movimento con il nuoto.
La durata dell’immersione per i bambini deve essere di circa 10 minuti. Gli adulti da quindici minuti a un’ora. In linea prudenziale bisogna uscire dall’ acqua prima che insorga il secondo brivido con freddo, pallore, cianosi. Si tratta di un provvidenziale campanello d’allarme che indica un esaurimento termico dell’organismo.
L’acqua del mare è il più grande serbatoio di acqua minerale. Lascia sull’organismo i suoi sali che hanno un’azione benefica e stimolano le terminazioni nervose della cute. E’ uno strato di salute che prende il nome dal suo scopritore di “mantello di Frankenhauser”. Potremmo definirlo l’ultimo dei benefici effetti del mare, un ricordo che ci porteremo allontanandoci temprati da un’estate di luce. Poi verrà l’inverno con il suo freddo e le sue influenze…