Simone Dessì: “Se credi davvero in qualcosa un giorno la otterrai”
2 Settembre 2023La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
La pandemia ha inciso molto sulla mia vita, in senso negativo ma per certi versi positivo visto che è proprio nel primo lockdown che ho scoperto la specialboxe.
Inizialmente sono caduto in una forte depressione, poi gli allenamenti a casa mi hanno dato qualcosa su cui concentrarmi che non fosse il covid e la forte paura che avevo di essere contagiato.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
La boxe in generale ha risentito tanto delle restrizioni. Essendo uno sport da contatto è stato facile trovare le giuste norme e permettere di riaprire le palestre. In un primo momento ci siamo organizzati con allenamenti all’aperto, distanziati e con esercizi che non prevedevano il contatto. In seguito con la riapertura delle palestre si disinfettava ogni attrezzo usato e si limitava il numero degli allievi permettendo così la giusta lontananza tra atleti.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Ho scoperto la special boxe durante il primo lockdown. In un momento di solitudine e depressione ho per caso visto un video di due ragazzi inglesi, se la memoria non mi inganna, che in carrozzina si muovevano e boxavano su un ring. Al che mi sono detto “se possono farlo loro perché non dovrei riuscirci io?” Così mi sono fatto appendere al soffitto un pallone da calcio avvolto in una busta della spesa improvvisando così il mio primo sacco. Ammiro molto fhaiter, ma probabilmente quello da cui più mi sento ispirato per la sua grinta, tenaci e capacità di raggiunge le vette partendo dal nulla(un po’ come me) è Conor Mccgregor.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Secondo me la forza di volontà è praticamente indispensabile. Nella vita ho potuto imparare sulla mia pelle che se credi davvero in qualcosa, ti concentri, la visualizzi e non permetti a nessuno di farti dubitare che un giorno la otterrai avrai tutti i risultati che desideri.
È la volontà di andare avanti quando non se ne ha voglia a farti arrivare in vetta.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Probabilmente ai ragazzi che si avvicinano al mio sport consiglierei di crederci e impegnarsi davvero, di andare agli allenamenti anche quando non si ha voglia, di vivere la boxe a 360° perché poi vi ripagherà con una carica ed emozione indescrivibile.
La boxe aiuta per molteplici versi.