Sindacato in piazza sui problemi del lavoro
8 Febbraio 2019La Cisl Irpinia-Sannio partecipa alla manifestazione unitaria di domani, 9 febbraio, a Roma; intende esprimere il proprio profondo dissenso rispetto ad una politica cieca e sorda.
“La giornata di domani – dichiara Mario Melchionna Segretario Generale Cisl Irpinia-Sannio – sarà la dimostrazione palese di come le organizzazioni sindacali, in modo unitario, manifestano al Governo Conte il proprio disappunto per le scelte annunciate in termini di provvedimenti economici e sociali. La Cisl Irpinia-Sannio, presente in Roma con circa 1.000 persone, conferma ancora una volta l’importanza di riporre al centro dell’attenzione politica la crescita dell’intero Paese Italia, con un occhio più aperto ed attento alle esigenze del Sud ed in modo particolare delle nostre aree interne. L’annunciato blocco delle opere pubbliche, basato su una politica di costi-benefici, interessa in modo particolare le nostre aree con gravi ripercussioni per lo sviluppo economico locale ed il mantenimento dei livelli occupazionali; il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, nelle scuole, negli ospedali, nei servizi sociali ed il mancato rinnovo dei contratti pubblici, sono una operazione di allontanamento a standard di crescita imposti e richiesti dall’Europa ed un chiaro allontanamento dalla stessa in termini di visione e strategia politica. La flessibilità in uscita dal mercato del lavoro è sicuramente uno dei pilastri dell’agire politico sindacale della nostra organizzazione e per tale motivo la “quota 100” è vista per certi versi quale sistema utile alla fuoriuscita, ma consapevolmente tutti dobbiamo lavorare perché difficilmente è possibile raggiungere 38 anni di contribuzione, sia per le aree del Sud Italia, dove si entra nel mercato del lavoro in tarda età e sia per le donne, visto che non si riconosce il lavoro di cura, la maternità, che sono condizioni per le quali tante donne abbandonano il lavoro per dedicarsi alla famiglia. Le politiche attive sulla crescita dell’occupazione giovanile in Italia e per chi perde il lavoro hanno bisogno di maggiori investimenti privati e pubblici che devono assolutamente prevedere azioni formative di accompagnamento alla creazione di nuove competenze personali e prevedere sgravi fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato. Riconfermiamo l’importanza di un progetto su politiche attive, formazione continua e riqualificazione che possono dare possibilità a tutti i lavoratori di accedere alle nuove tecnologie abilitanti e che sono punti fondamentali a cui non si può più derogare e che sono fortemente legati ad una politica industriale complessiva che manca all’attuale Governo.
Facciamo nostro l’appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella volto a favorire la coesione e l’equità sociale all’interno della nostra Italia che devono essere il vessillo di una società “civile” che si oppone al populismo valorizzando la partecipazione attiva dei lavoratori e dei corpi sociali intermedi alla intera crescita del Paese, così come da sempre la Cisl ha ritenuto declinare con il proprio lavoro di sindacato pluralista, ma soprattutto partecipativo e democratico. Per questo e per altro ancora siamo in piazza in modo convinto con Cgil e Uil, ricompattandoci su una piattaforma presentata al Governo Nazionale e per la quale riteniamo sia giunto il momento di far comprendere che i “corpi intermedi” in Italia hanno una storia, un valore importante ed un ruolo strategico per la crescita dell’intera Nazione”.