Sindrome legata all’azione dei venti, Anemopatie

Sindrome legata all’azione dei venti, Anemopatie

13 Giugno 2024 Off Di Corrado Caso

Per par condicio e prudenza parlerò degli altri venti che condizionano la nostra vita e le nostre cose.  Perché “prudenza? “Per averli disturbati in casa loro, un semplice otre, Ulisse navigò sperduto in mare e senza una meta precisa. Vide Itaca nei sogni ma trovò Polifemo ubbriaco e cannibale sulla sua strada. 
“Tramontana” detta anche Ultramontes, la “Bora” e il “Grecale” quest’ultimo proveniente dalla Grecia con diversa caratteristica secondo le stagioni. Sono venti freddi e asciutti associati alla discesa di aria artica, continentale o proveniente dai Balcani. Spirano prevalentemente, da Nord/Nord-Est in autunno, inverno o inizio primavera con raffiche che raggiungono la velocità di 130 Km/h, alternate a momenti di relativa calma. La “Bora Chiara” origina in Siberia. È il più delle volte associata a bel tempo. Ma è un vento molto freddo e secco. Soffia sulle coste istriane e in forma più attenuata sull’alto-medio Adriatico. La “Bora Scura” se proviene dal Nord-Atlantico ha caratteristiche di cattivo tempo con “refoli” molto intensi. Improvvisa, intermittente ha direzione costante e forte umidità e piovosità.
 La bassa temperatura che caratterizza questi venti, esercita un’azione di stimolo sulle terminazioni nervose periferiche, sulla gittata e sul lavoro del cuore, sul volume del sangue, sulla concentrazione nell’organismo di sodio e potassio.  Condizioni che provocano l’insorgenza o l’aggravarsi di malattie cardiovascolari, crisi asmatiche ed episodi di insonnia e cefalea. Un’ulteriore caratteristica è definita in dialetto veneziano con il termine “imboressà” (imborezzata) riferito a persona agitata dall’azione della Bora.
“Levante”, nella antichità chiamato Apeliote, un dio minore figlio di Astreo ed Eos. Spira da Est a Ovest. È un vento fresco-umido tipicamente estivo-autunnale. Soffia sul Tirreno e sull’Adriatico centro-meridionale. Preannunzia, molto spesso, l’arrivo del cattivo tempo. Causa ansia, cardiopalmo, tachicardia e stimola il sistema neurovegetativo.
“Maestrale” prende il nome di Mistral dall’antico Provenzano. Gli antichi romani lo chiamavano “Chorus” o “Circius”. È un vento freddo, tipico dei mesi invernali. Spira da Nord/Ovest e interessa le regioni del Mediterraneo centrale. Segue il fronte freddo delle perturbazioni atlantiche. Soffia con violenza in Sardegna che, a causa di questo vento, sembra detenga un alto numero di cefalee. Il Maestrale esercita un’azione di stimolo sul sistema nervoso centrale generando ansia, tachicardia e dispnea.
Il “Favonio” degli antichi romani. Prende il nome di “Föhn” (in tedesco) o vento di caduta. Origina sul versante italiano delle Alpi. È caratterizzato da una massa di aria caldo-umida che si solleva lungo la dorsale pre-alpina.  Nella sua risalita l’aria perde, gradatamente, umidità e calore raggiungendo basse temperature e causando precipitazioni piovose e nevose. Raffreddata, precipita vorticosamente a valle lungo il versante alpino opposto e perdendo quota subisce una compressione trasformandosi nuovamente in vento caldo e asciutto. La particolare secchezza e lo strofinio con il suolo aumenta notevolmente la carica elettrica.
Con il termine di “pre-Föhn” vengono indicati una serie di eventi atmosferici che anticipano l’instaurarsi del fenomeno meteorologico. Un insieme di fatti che favoriscono, in soggetti psicologicamente labili, l’acuirsi di squilibri mentali. In alcuni paesi, Austria e Svizzera, l’influenza esercitata dal Föhn viene ritenuto un elemento attenuante nei processi per crimini. I venti catabatici (dal greco Katabatikos: che “vanno verso il basso”) limitano la capacità sensoriale del soggetto alla guida di veicoli, ne compromettono la reattività perché lo impegnano nel tentativo di adattarsi allo stress generato dalle mutate condizioni atmosferiche. Si verifica un maggior numero di incidenti stradali in un arco di tempo che precede e segue di quattro ore l’insorgenza, la stabilizzazione e la fine della manifestazione climatica.
La sindrome da Föhn si manifesta con un corredo sintomatologico di vertigini, leucopenia, stasi venosa, ambascia precordiale, formazione di emboli, edemi e dolori alle cicatrici, abbassamento della pressione arteriosa e aumento della temperatura corporea. Nei bambini si verificano crisi di spasmofilia, tetania, convulsioni, vomito e diarrea.