Smi: divisi si perde tutti
21 Marzo 2019Riceviamo e pubblichiamo
“Studi effettuati recentemente dal Sindacato medici italiani evidenziano che sarebbero almeno mille e ottocento i colleghi in graduatoria, in attesa di prima convenzione”.
Purtroppo durante la trattativa in corso per il rinnovo dell’Accordo integrativo regionale (Air) Campania si evidenzia che la medicina generale nella nostra Regione appare profondamente divisa su molti e fondamentali temi in discussione. Una categoria la nostra che invece dovrebbe essere unita al fine esclusivo di tutelare gli interessi di tutti i medici di medicina generale ed i livelli occupazionali. Il Sindacato dei Medici Italiani (Smi) nella Asl Napoli 1 centro ed in tutta la Regione Campania è la seconda sigla sindacale per numero di iscritti in termini di consistenza e che occupa un ruolo in forte crescita di consensi tra i medici. Storicamente ha sempre lavorato per garantire i diritti di tutti i medici ed al fine di aumentare i servizi pubblici al cittadino e, quindi, da sempre contrari alla privatizzazione della medicina generale.
In Campania la nuova graduatoria Regionale che verrà pubblicata in autunno è stata rimodulata su altri parametri, con la dichiarazione di chi è già titolare di convenzione o di altre titolarità. Una importante novità condivisa da tutte le Organizzazioni sindacali ma che non porterà, purtroppo, grossi stravolgimenti. Infatti si evince che i medici che hanno effettuato il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale – ultimato dagli anni 2008-2009 in poi e quindi 10 anni fa – non hanno ancora trovato una occupazione stabile, pur avendo maturato i punteggi previsti dalle sostituzioni in assistenza primaria, continuità assistenziale e 118.Solo alcuni dei colleghi formati dal 2008 in poi che si sono trasferiti nelle Regioni del nord sono poi tornati titolari in Campania. Un dato quindi molto negativo che deve essere noto alla politica Regionale per indirizzare al meglio l’orientamento. La Regione Campania ha investito risorse per formare medici di medina generale che da 10 anni lavorano nel precariato e non riescono a trovare nella stessa regione la doverosa stabilizzazione questo è un dato oggettivo che tutti gli addetti ai lavori conoscono bene. Un netto contrasto con la prevista carenza dei medici dovuta ai pensionamenti. Studi effettuati recentemente dalla nostra organizzazione sindacale evidenziano che sarebbero almeno 1800 i medici in graduatoria Regionale in attesa di prima convenzione, oltre alle centinaia di colleghi titolari al nord in attesa di trasferimento un numero in grado quindi di soddisfare i previsti pensionamenti almeno per i prossimi 5 anni.
Ritengo necessario anche evidenziare l’importanza del servizio di continuità assistenziale notturno e festivo su tutto il territorio regionale, un servizio di prossimità al cittadino che non deve essere smantellato per liberare risorse economiche da utilizzare negli studi privati ma anzi ulteriormente organizzato con supporti informatici e gestionali presso le strutture pubbliche. Infatti in alcune Regioni tra cui la Emilia Romagna in questi giorni stanno attuando una seria e profonda riorganizzazione della continuità assistenziale immettendo risorse e non tagliando un lea al fine di garantire il potenziamento dei presidi pubblici territoriali utilizzando anche infermieri ed altri professionisti negli ambulatori notturni pubblici ( AFT-UCCP avanzata).Questi sono i modelli a cui ci rivolgiamo per dare maggiore assistenza pubblica ai cittadini e decongestionare i pronto soccorso e non certamente la soppressione del servizi ai cittadini per privatizzare e le cui responsabilità sarebbero solo ed esclusivamente della parte pubblica.
*Segretario Smi Asl Na1 Centro