Smi e Simet ignorati dal Ministero, la protesta continua
5 Marzo 2022“La mobilitazione dei medici continuerà fino a quando non avremmo un impegno politico formale da parte del governo”. Così una nota congiunta del Sindacato Medici Italiani (SMI) e Sindacato Italiano Medici del Territorio (SIMET), all’indomani dello sciopero del 1 e 2 marzo dei medici dell’ area convenzionata di tutto il Paese. “Nel corso della manifestazione del 2 marzo scorso con centinaia di medici in rappresentanza degli oltre tremila iscritti , al ministero della salute siamo stati ignorati, nessuno impegno è stato preso. L’assenza del ministro Speranza all’incontro del 2 marzo è stato un brutto segnale e rappresenta la dimostrazione di una scarsa sensibilità politica e istituzionale; un’occasione persa! La nostra mobilitazione continuerà, la primavera del mondo medico è cominciata e non si arresterà fino quando non ci saranno risposte concrete. Continueremo lo stato di agitazione per tutta la categoria medica e per difendere i diritti dei nostri cittadini. Sono trascorsi 30 anni, dall’ultima mobilitazione della categoria e con la nostra iniziativa, continuano SMI e SIMET, abbiamo rappresentato il disagio di tutti i medici. Allo stesso tempo, siamo riusciti a spiegare, a milioni di cittadini, le nostre preoccupazioni per il futuro della sanità pubblica e per il loro stesso destino, perché ogni medico in meno è un servizio in meno alla cittadinanza. I nostri obiettivi sono ancora sul campo a partire dalla trasformazione del corso di formazione di medicina generale in specializzazione; dall’avvio di politiche serie per ovviare alla carenza dei medici sul territorio e negli ospedali; dal riconoscimento delle tutele, in primis l’infortunio sul lavoro, di tutti i medici convenzionati; alle pari opportunità per le donne medico. Andremo avanti con lo stato di agitazione”, conclude la nota.