Smi, i tagli al 118 non passeranno
14 Febbraio 2021Luigi De Lucia: “Il presidente De Luca dia una risposta chiara ai medici ed ai cittadini sul punto e se ne assumi la responsabilità politica dell’intera vicenda”.
“Qualche giorno fa i medici in servizio presso SAUT, le organizzazioni sindacali di categoria e il direttore UOC per il 118 sono stati convocati presso l’Asl Napoli 2 Nord, per ascoltare una decisione già presa: l’immediata sospensione in autotutela della retribuzione aggiuntiva di 5,16 euro per i medici SAUT stessi” – così Luigi De Lucia segretario regionale dello Smi Campania rende pubblica una lettera inviata al presidente della Regione Campania e alle autorità politiche responsabili della sanità campana in merito alle questioni riguardanti il 118.
“Il Sindacato dei Medici Italiani si è invece pronunciato con forza per ottenere il blocco immediato della sospensione, raggiungendo l’obiettivo. Almeno per febbraio la retribuzione dei medici 118 è salva, ma a fine mese è convocato presso la stessa Asl un nuovo tavolo per ridiscutere il punto. Ma facciamo un passo indietro. Il 3 novembre del 1999 si istituiva con delibera della Giunta Regionale della Campania il Servizio del 118, un servizio nuovo, connotato come “lavoro usurante” e caratterizzato da “elevato rischio fisico” nella stessa delibera. La politica riconosceva la necessità di una remunerazione aggiuntiva in favore dei medici che avessero scelto di lasciare la guardia medica per lavorare sul 118: più faticoso fisicamente e – come è tristemente noto da fatti di cronaca anche recenti – pericoloso per l’incolumità dei medici oltre che per la loro salute.
E tuttavia, è piovuta dal cielo un’interpretazione capziosa dell’iter giuridico della Delibera di giunta regionale numero 6872 – ACN 2005 medicina generale, secondo cui una generica indicazione di “onnicomprensività” dei compensi percepiti vanificherebbe l’attribuzione aggiuntiva, che si fonda sulla differenza tra due fattispecie. Attribuzione che secondo tale interpretazione sarebbe stata concessa temporaneamente, nelle more di successivi accordi tra le parti sindacali. Peccato che l’espressione “nelle more” non implichi alcuna condizione risolutiva da avverarsi alla stipula del successivo ACN. Ebbene, se la Regione Campania non darà risposte concrete, a questo surrettizio e goffo tentativo di sbriciolare la tutela e la dignità del lavoratore, da questo fatto non potrebbe che derivarne l’abbandono massivo del servizio da parte dei medici SAUT.
La Regione Campania che nel 1999 esprimeva una volontà politica, se oggi non si cura più dei medici del 118, se non si cura più del servizio salvavita che ci rendono, si prenda la responsabilità politica, davanti ai medici stessi e a noi cittadini, di cancellare la retribuzione riconosciuta a presupposto stesso dell’istituzione del 118, con una delibera che si esprima precisamente sul punto. Si noti: la retribuzione aggiuntiva, oltre che istitutiva del servizio è stata incentivante per i medici che salivano sulle ambulanze: senza tale incentivo, vent’anni fa il servizio non sarebbe mai nato. Li abbiamo chiamati eroi?
Il lavoro usurante che svolgono non è cambiato, i rischi che esso comporta sono semmai aumentati. Perché ora la beffa di togliere loro i 5,16 euro? È sulla dignità di chi ha rischiato la vita che è necessario risparmiare? Consapevole com’è dell’abnegazione dei medici 118 e dei rischi che corrono ogni giorno, l’opinione pubblica veda chi costringe i medici d’emergenza a paralizzare il servizio – e ad abbandonarlo in massa se necessario. Veda chi ci strappa alle cure dei nostri medici SAUT, che tante vite hanno salvato e salvano, ancor più oggi, con una pandemia in atto. Chi ci lascia indifesi, per una nascosta volontà politica che non si palesa. La dignità dei medici 118 non si tocca. Il presidente De Luca dia una risposta chiara ai medici ed ai cittadini sul punto e se ne assumi la responsabilità politica dell’intera vicenda” – conclude De Lucia.