Smi: le Regioni non tergiversino sulla sicurezza dei medici

Smi: le Regioni non tergiversino sulla sicurezza dei medici

29 Febbraio 2020 0 Di Pina Onotri*

Il Sindacato medici italiani richiama l’attenzione delle Regioni all’obbligo di dotare i medici di famiglia dei necessari presidi di protezione personale per difendersi dal Covid-19.

 

Le regioni non possono tergiversare sui medici di famiglia sottoposti al rischio di contagio da coronavirus. Occorre un intervento univoco da parte dello Stato che metta fine all’incertezza, perché contagiare o mettere in quarantena medici di medicina generale significa privare dell’assistenza migliaia di pazienti.

Chiediamo l’adozione di un protocollo nazionale per la messa in sicurezza dei medici di base e ospedalieri e dei pazienti nelle sale di attesa affollate; l’uso del triage telefonico per i pazienti a rischio coronavirus come sistema alternativo all’accesso diretto agli studi di medicina generale e con l’uso pianificato del numero verde 1500.

Anche per le eventuali visite a domicilio per i pazienti non gravi e posti in quarantena a casa occorrono protocolli che mettano al sicuro i medici di medicina generale. In Veneto e in Lombardia vi sono decine di loro in isolamento domiciliare e questo pone il problema dei sostituiti medici che vanno tutelati allo stesso modo. Davanti a questa situazione è evidente che nella catena di trasmissione del virus il medico di famiglia e quello ospedaliero risultano essere soggetti molto esposti.

Lo Stato e le Regioni intervengano per tutelare la professione medica e la salute dei cittadini.

*Segretario generale Sindacato medici italiani